Giovedì 18 Aprile 2024

Ma cancellare flop e difetti è impossibile

Chiara

Di Clemente

Nessuno siamo perfetti, ognuno ci abbiamo i suoi difetti, diceva una vecchia rubrica sul Corriere dei Ragazzi, metà anni ’70. Clooney si trova imperfetto e "difettoso" nel film del ’97 in cui interpreta Batman e per la vergogna – e perché la famiglia continui a portargli rispetto – dice che non lo vuol far vedere ai figli e alla moglie. Sempre in tema di supereroi, anche l’ex Batman Michael Keaton nel film Oscar 2015 Birdman di Iñárritu è un attore che, vergognandosi del successo pop raggiunto come supereroe al cinema, insegue il riscatto "artistico" portando a Broadway un’opera teatrale molto intellettuale di Carver incorrendo però in mille disastri. Si vergogna delle virgolette che alludono all’improbabilità che quella sia effettivamente la sua professione: l’amante di Orson Welles-Charles Foster Kane in Quarto Potere viene definita "cantante" nei titoli dei giornali che rivelando il tradimento alla moglie distruggono la carriera politica del tycoon. Da allora Foster Kane farà di tutto perché – a posteriori – quelle virgolette spariscano: sposata l’amante, le costruisce intorno un teatro d’opera dove la flebile voce possa librarsi come se ne fosse in grado: per lui quelle virgolette sono un’ossessione, per lei l’ossessione di lui è l’umiliazione che la farà fuggire, condannandolo alla morte in solitudine.

Cancellare a ritroso quelli che noi riteniamo i difetti, le imperfezioni, i fallimenti delle nostre vite è semplicemente impossibile. Ma i nostri giorni sono belli – dice il poeta – unicamente per i loro domani: né ieri né oggi siamo perfetti, domani possiamo iniziare a provare a perdonarcelo.