
Luigi Capasso con la moglie Antonietta Gargiulo in una foto tratta da Facebook (Ansa)
Latina, 2 marzo 2018 - La strage di famiglia a Latina non sarebbe stata causata da un colpo di testa in seguito all'ennesimo litigio con la moglie: il carabiniere Luigi Capasso - che mercoledì ha ucciso le figlie e sparato alla moglie ferendola gravemente - aveva lasciato alcune lettere, indirizzate ai fratelli ai genitori. Di suo pugno, prima di compiere la strage, ha scritto indicazioni precise per ripartire l'eredità, i risparmi e la casa coniugale. Persino per pagare i funerali che però, a sorpresa, non sono stati celebrati in chiesa. Per volontà della famiglia (e non della Questura di Napoli, come da voci circolate) la salma è stata benedetta nel cimitero napoletano di Poggioreale. E' saltato invece il rito nella chiesa Missionari dei Sacri Cuori a Secondigliano, annunciato anche nei manifesti funebri.
Il contenuto delle lettere lasciate da Capasso, attualmente al vaglio degli inquirenti, spiegherebbe quelle che secondo l'appuntato dell'Arma sarebbero state le ragioni del suo gesto, tutte riconducibili al comportamento della moglie. I due si erano separati dal settembre scorso quando l'uomo, anche a seguito di una aggressione denunciata dalla moglie, ha lasciato la casa coniugale per trasferirsi presso la caserma dove prestava servizio, a Velletri.
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IL FRATELLO - Gennaro Capasso fratello di Luigi, oggi parla ai microfoni de I Funamboli su Radio 24. "Non ho potuto parlare con mio fratello durante la negoziazione, solo con i Carabinieri che mi hanno chiesto delle informazioni. Ho aspettato poi che mi richiamassero, ma non è avvenuto". Lui sperava "di riuscire a parlargli e a convincerlo per evitare quello che poi è capitato", puntualizza.
Il fratello del pluriomicida si dice sorpreso dell'accaduto: "Non mi sarei mai aspettato una cosa del genere. Era tranquillo, non era cattivo. Aveva questa cosa che non poteva vedere le bambine e lo tormentava, anche a Natale non le aveva potute vedere. Ha sbagliato, ci ha tolto le nostre due principesse e si è ucciso quando era la nostra roccia, ma era una bravissima persona. E poi non è vero che la moglie fosse terrorizzata da mio fratello, lui era geloso ma non picchiava nè lei nè le bambine. Le figlie lo adoravano, era un padre amorevole".
Quanto ai problemi psicologici, Gennaro Capasso racconta: "Mio fratello già stava andando dallo psicologo perché aveva quella mania della gelosia verso la moglie..." e "i superiori hanno accettato la relazione di questo psicologo e ritenuto idoneo".
L'uomo ha anche auspicato, insieme al resto della famiglia, che la moglie del carabiniere e madre delle due bambine uccise ce la faccia a sopravvivere alle lesioni dovute ai colpi di pistola esplosi contro di lei, "speriamo tutti che ce la faccia...". Poi rivolto agli intervistatori ha chiesto: "Secondo voi noi vedevamo mio fratello in diffcoltà e non facevamo nulla? La situazione che si era creata gli aveva creato forti disagi... doveva stare tranquillo, rifarsi una vita. Non ce l'ha fatta, che ci posso fare... Ma dire che era cattivo o picchiava moglie e figlie non è vero. Le figlie adoravano il padre, stavano sempre con il padre, era un padre amorevole, non avevano per niente terrore di mio fratello".