Giovedì 25 Aprile 2024

Luca Palamara radiato dalla magistratura. Lui: "Ho pagato io per tutti"

L'ex primo consigliere del Csm ed ex presidente dell'Anm è stato condannato alla massima sanzione prevista

Luca Palamara (Ansa)

Luca Palamara (Ansa)

Roma, 9 ottobre 2020 - Luca Palamara è stato radiato dalla magistratura. La Sezione disciplinare del Csm lo ha condannato alla sanzione massima prevista, accogliendo la richiesta della Procura generale della Cassazione. Non era mai successo che prima che venisse rimosso dall'ordine giudiziario il primo ex consigliere del Csm ed ex presidente dell'Associazione nazionale magistrati. Dal 2009 al 2020 (escluso Luca Palamara) sono stati rimossi 21 magistrati.

Al centro delle incolpazioni mosse al pm di Roma (sospeso da oltre un anno dalle funzioni e dallo stipendio), la riunione notturna del 9 maggio 2019 all'hotel Champagne, con 5 (oggi ex) togati del Csm e i deputati Luca Lotti e Cosimo Ferri, in cui si parlò, in particolare, della nomina del procuratore capo di Roma. Un "comportamento gravemente scorretto", si legge nell'atto della procura generale, con "violazione dei doveri di correttezza ed equilibrio", volto a "condizionare l'esercizio di funzioni costituzionalmente previste, quali la proposta e la nomina di uffici direttivi da parte del Consiglio superiore della magistratura". 

Il procedimento disciplinare, aperto lo scorso luglio in seguito a quanto emerso con l'inchiesta di Perugia sullo scandalo procure, è così concluso con la sentenza di espulsione dall'ordine delle toghe. 

Palamara: "Mai baratti per favori politici"

"Porto e porterò sempre la toga nel cuore", ha detto Palamara in conferenza stampa annunciando che ricorrerà "alle sezioni unite della Cassazione e alla Corte europea dei diritti dell'uomo". "Sono consapevole di aver pagato io per tutti", ha dichiarato l'ex magistrato. "Non ho mai barattato la mia funzione per fare un favore al politico di turno - ha proseguito -. Non ho mai fatto accordi con nessun parlamentare perché un ipotetico procuratore della Repubblica potesse accomodare qualche processo". "Dal punto di vista dell'opportunità politica posso dire che la partecipazione di Lotti era meglio che non ci fosse ma non ha in alcun modo in alcun alterato la nomina del procuratore di Roma", ha aggiunto.

L'ex presidente dell'Anm ha quindi ribadito: "Non intendo abbattermi, proseguirò il mio impegno per affermare la verità dei fatti". E ancora: "Ho rispetto per gli accertamenti che sono stati svolti dagli inquirenti a Perugia, in quella fede mi difenderò e continuerò a difendermi da quelle che sono le residue accuse che mi riguardano".