Mercoledì 24 Aprile 2024

L’ira della velocista "Insulti nel locale pieno Nessuno mi ha difesa"

Il razzismo schiaccia più forte di Paola Egonu, ma corre anche più veloce di Zaynab Dosso. La 23enne centometrista e medaglia di bronzo ai recenti Europei di atletica nella staffetta 4x100, cresciuta a pane e cappelletti a Rubiera di Reggio Emilia denuncia sui social di aver ricevuto insulti in un locale di Roma, città dove vive e si allena nel centro sportivo delle Fiamme Azzurre. "Putt... straniera tornatene nel tuo Paese", le hanno detto proprio mentre era "insieme – racconta in un post sul suo profilo Instagram corredato da cuori spezzati – ad altri atleti ha scritto in un post su Instagram costellato da tre cuori infranti – abbiamo deciso di passare una serata in compagnia. Quindi siamo andati in un bar, poco dopo passa una signora a chiedere se avevamo qualche moneta da darle. Le diciamo che ci dispiace, ma che non avevamo nulla da darle. Lei sotto voce dice: ‘Putt... straniera‘. Le chiedo di ripetere se ha il coraggio e lei ad alta voce dice: ‘Putt... straniera tornatene nel tuo Paese".

Ciò che ha fatto male a Zaynab è stata però l’indifferenza. E nonostante detenga il record italiano sui 60 metri e il secondo cronometro nazionale sui cento, da questo episodio proprio non è riuscita a correre via. Non vuole lasciare al vento questo brutto episodio perché a volte bisogna non sprintare. Stare fermi, non arretrare e lanciare un messaggio potente. "Non sono scioccata per gli insulti, ma perché tutti quelli intorno a noi sono rimasti in silenzio e alcuni addirittura ridevano. Ora come ora ho paura a uscire fuori, ma non perché qualcuno possa farmi un atto discriminatorio, ma per l’indifferenza della gente". Poi una risposta ai tanti commenti che le sono arrivati, invitandola a lasciar perdere. "A chi mi dice di ignorarli, finché non provano cose di questo genere non possono dirmi come reagire...", scrive.

Infine quattro parole che fanno male quanto un pugno in faccia. E che spaventano gli appassionati di sport e che rimbombano nelle sale delle istituzioni: "Non mi sento tutelata". Una frase che assomiglia tanto allo sfogo di Paola Egonu, sua gemella di pelle azzurra, la stessa che rivestiamo tutti noi, che ha tanto suscitato clamore in questi giorni. Il suo messaggio lo ha colto subito il sindaco della sua Rubiera, Emanuele Cavallaro: "Che esseri inutili si permettano di insultare una ragazza in un bar è intollerabile, non degno di un Paese civile come vorremmo essere. Cara Zaynab sei un simbolo per l’Italia, ti mando un abbraccio forte da tutta Rubiera. Che è l’unico ‘tuo paese’ dove, se vuoi, devi tornare...".

Daniele Petrone