Venerdì 26 Aprile 2024

L’ex campo largo Letta stacca la spina al patto coi 5 Stelle "Asse coi draghiani"

Il segretario dem: la rottura è ineluttabile dopo quanto è successo. Ma Iv e Azione non si fidano: "Annulli le primarie in Sicilia"

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Il Pd strappa dal M5s e dà il via alla campagna elettorale, cambiando schema in corsa: "Lanceremo una proposta al Paese per essere vincenti alle elezioni – dice il segretario dem Enrico Letta –. Attorno a questo vedremo chi ci starà". Non sarà l’agenda Draghi, ma il perimetro delle forze a cui verrà offerta è segnato dal voto di fiducia: non è gradito chi ha fatto cadere il governo. Quindi è strappo col M5s: il rapporto "difficilmente sarà ricomposto – spiega Letta – perché il gesto di mercoledì è sostanza". La rottura è "ineluttabile", rafforzano poi dal Nazareno. Sul campo ci sono Matteo Renzi, Carlo Calenda e Luigi Di Maio, che si riconoscono nell’agenda Draghi. La convergenza, però, non si traduce in avvicinamento. Fra i pretendenti c’è un clima di sospetto reciproco. Per esempio, i renziani e Azione hanno piani diversi. E dubitano che l’addio del Nazareno al Movimento sia definitivo. "Se è vero – è la condizione di Iv e Azione – lo dimostrino annullando le primarie in Sicilia di sabato".

Insomma, le distanze non sono poche e i tempi per stabilire alleanze e schemi di gioco sono stretti: con il voto alle porte c’è bisogno di cominciare a ragionare su liste e collegi. Il giorno dopo la caduta del governo, nel Pd sale la marea anti 5 stelle. Per Letta mollare Draghi è stata una follia: "Le responsabilità dei partiti che non hanno votato la fiducia ieri sono di tutti – dice –. Non mi si venga a fare classifiche di responsabilità". Un attacco non solo a Lega e a FI, ma anche al M5s, quindi. E Conte prende tempo: "Il campo largo c’è ancora? Noi siamo oggettivamente una forza progressista. Poi spetterà al Pd fare le sue scelte".