Mercoledì 24 Aprile 2024

L’Europa scarica AstraZeneca Però Pfizer inizia a scarseggiare

La Ue non rinnova il contratto per il siero di Oxford. Campania e Lazio esauriscono gli slot per il vaccino Usa

di Giulia Prosperetti

Dopo i ritardi nelle consegne, le limitazioni e gli stop che hanno caratterizzato gli ultimi mesi, l’Europa frena su AstraZeneca e punta tutto su Pfizer. Nonostante Breton abbia definito il siero Vaxzevria "molto interessante", soprattutto per le condizioni logistiche e le temperature a cui può essere conservato, l’Unione europea rimprovera alla casa farmaceutica anglo-svedese di non aver rispettato gli impegni in materia di forniture dei vaccini. Nel primo trimestre del 2021 AstraZeneca ha, infatti, consegnato all’Ue 30 milioni di dosi rispetto alle 120 milioni pattuite. Ritardi che continuano anche nel secondo trimestre dell’anno, con 70 milioni di fiale consegnate contro i 180 milioni previsti dal contratto di fornitura.

Ma, sebbene non riportata in maniera ufficiale, sulla decisione europea pesa anche la cattiva nomea – frutto senza dubbio anche di indicazioni contrastanti e poco chiare in merito agli effetti collaterali e alle categorie più adatte alla somministrazione – del vaccino di Oxford. Un elemento quest’ultimo che ha portato a una crescente diffidenza verso Vaxzevira, incidendo pesantemente sulla tabella di marcia della campagna vaccinale italiana.

Se, a livello europeo, sembra ormai chiaro che l’obiettivo sia quello di incrementare le dosi del vaccino PfizerBioNTech, – del quale sabato scorso la Commissione ha annunciato l’ordine di 1,8 miliardi di dosi in più –, affidandosi all’azienda americana anche per quanto riguarda la futura strategia di contrasto alle varianti, rimane da gestire l’hic et nunc dell’emergenza sanitaria con gli strumenti che abbiamo a disposizione. Strumenti che comprendono, sui circa 3,5 milioni di vaccini attualmente disponibili (di cui 1,1 milioni di Pfizer e poco più di 700mila Moderna) oltre 1,5 milioni di fiale Vaxzevira stoccate nei frigoriferi del Paese e in attesa di essere somministrate prima della scadenza fissata, per gran parte dei lotti, al prossimo 31 luglio.

Per scongiurare il rischio, sempre più concreto, che migliaia di fiale di AstraZeneca vengano sprecate, considerando che ad oggi è stato somministrato il 77% delle dosi consegnate, le Regioni hanno messo in atto strategie a dir poco ‘creative’. Non tutte hanno, tuttavia, raggiunto l’esito desiderato. È, infatti, di ieri la notizia del flop dell’Astranight organizzata sabato scorso dalla Regione Basilicata e dall’Azienda sanitaria di Matera: la nottata dedicata alla somministrazione libera del vaccino AstraZeneca a tutti i volontari di età compresa fra i 60 e i 79 anni si sarebbe dovuta concludere all’alba ma, a causa della scarsa affluenza, è durata solo mezz’ora con la somministrazione di sole 250 dosi sulle 750 previste.

È andata meglio nel Lazio dove a Rieti, nel fine settimana, hanno preso il via con successo gli open day per smaltire le fiale Vaxzevira. Nella Regione la questione è particolarmente sentita a causa di uno squilibrio nelle forniture rimaste. "Sono esauriti gli slot disponibili per la prenotazione del vaccino Pfizer per il mese di maggio, prenotate tutte le dosi disponibili – ha avvertito l’Unità di Crisi Covid della Regione Lazio –. Sono disponibili ancora per il mese di maggio 100mila slot di prenotazione per il vaccino AstraZeneca e il monodose di Johnson&Johnson". E anche la Campania lamenta l’esaurimento di vaccini Pfizer. Oggi, annuncia il governatore Vincenzo De Luca, "sarà chiuso il grande Centro Vaccinale della Asl 1 alla Mostra d’ Oltremare e , credo, quello di Capodichino per l’esaurimento delle dosi".