Le piccole cose fanno spesso la differenza. Come quei centesimi che noi avvertiamo come un peso nei nostri borsellini e che invece un clochard di Viareggio raccoglieva. Per trasformarli in pacchi spesa da donare a clochard come lui. Quei centesimi lo hanno portato nei giorni scorsi davanti a papa Francesco che si è inchinato di fronte a lui, baciandogli la mano, "ringraziandolo per la sua umanità e incoraggiandolo a continuare nella sua opera". Cioè fare del bene e aiutare gli altri. Gian Piero – che a Viareggio è conosciuto come Wue – ha così vinto il “Premio carezza Madre Teresa di Calcutta” a 25 anni dalla scomparsa della religiosa ed è stato accompagnato in Vaticano, in occasione dell’86esimo compleanno del Pontefice, dall’associazione di volontariato “Comitato della Croce” di Cavarzere (in Provincia di Venezia) e dalla Croce Rossa di Pisa. E così dalle stesse mani di papa Francesco ha ricevuto la pergamena che ne esalta le sue doti di umanità.
"Quando parlo di me e di ciò che faccio, mi commuovo, perché non ho avuto una famiglia che mi ha cresciuto. Per me essere qui è una cosa incredibile e straordinaria", ha detto il clochard viareggino. Parole che lui stesso ha pronunciato, a voce sommessa, davanti al pontefice che lo ha ricevuto in Vaticano. Adesso Wue non vive e non dorme più in strada, ma non ha dimenticato il suo recente passato. E nessuno ha dimenticato che lui, che pure aveva così poco, condivideva il frutto delle elemosine che riceveva con altri ancora più poveri di lui. "Anche noi che facciamo volontariato abbiamo perso davanti a Wue – ha commentato Fiorenzo Tommasi del Comitato della Croce – perché lui, così umile, è un segno di immensa umanità. È la dimostrazione che in questa società c’è ancora del buono. Una speranza per tutti noi".