Mercoledì 24 Aprile 2024

Legionella, stop allarme rosso

Dall'Asl arrivano dati confortanti. Ma il sindaco Vecchiarelli frena gli entusiasmi: la guardia resta alta di Giuseppe Nava

Il sindaco vecchiarelli con dirigenti Amiacque e Asl al culmine dell’emergenza

Il sindaco vecchiarelli con dirigenti Amiacque e Asl al culmine dell’emergenza

Bresso, 13 dicembre 2014 - Fine dell’allarme rosso per la legionella ma «non abbassiamo la guardia». A due mesi dall’ultimo caso di legionellosi in città, la cosiddetta «fase critica è alle spalle» e i «segnali sono incoraggianti», come scrive il sindaco di Bresso Ugo Vecchiarelli in un comunicato: «Ce lo ha detto Asl e questo ci porta a essere cautamente ottimisti. – continua Vecchiarelli – Ma manteniamo alta l’attenzione, perché abbiamo imparato che il batterio è ubiquitario e fortemente resistente».

Infatti, rimangono in vigore tutte quelle indicazioni per prevenire, contenere e contrastare la diffusione di questo batterio che ha contagiato ben sei residenti tra la fine di settembre e la metà di ottobre; tra questi un over 75enne che è deceduto. Quindi, rimane sempre valido il Decalogo delle norme dei comportamenti, per evitare le fonti di emissione di acqua vaporizzata: con la distribuzione dell’acqua calda a 65 gradi in tutti gli immobili cittadini, per fare la doccia bisogna farla scorrere per almeno una mezz’ora. Con tanto di invito a «non scottarsi».

Non solo. dopo l’incontro con gli amministratori condominiali, con i responsabili delle residenze protette degli anziani e dei disabili di pochi giorni fa, il Comune ha indicato agli stessi amministratori alcuni interventi da effettuare. Tra questi, deve esserci lo shock termico, vale a dire l’innalzamento della temperatura dell’acqua a 65 gradi, facendola circolare il più possibile nelle tubature e assicurandosi che arrivi a questa temperatura fino ai rubinetti. Poi, i bollitori devono essere puliti costantemente, visto che il ristagno d’acqua favorisce la formazione del batterio. I condòmini, invece, devono compiere la manutenzione ordinaria della rubinetteria, mentre deve essere interpellato il «personale specializzato per gli interventi mirati di sanificazione» a seconda delle caratteristiche dell’impianto in uso.

Insomma, ci vuole una manutenzione costante degli impianti, come spiega il sindaco bressese: «Asl ci ha inoltre comunicato che ha terminato la fase dei prelievi, che ci sono stati in 28 luoghi della città. Agli amministratori è stato ricordato che il batterio si riproduce maggiormente negli impianti di acqua calda centralizzata rispetto a quelli autonomi; prolifera negli impianti datati, ma anche in quelli recenti, costruiti con tubature in plastica, un materiale favorevole alla formazione del biofilm, che è una specie di gel favorevole al batterio».