Mercoledì 24 Aprile 2024

Crepet e le tragedie della follia: "La furia è scatenata dall’invidia. Malati soli"

Lo psichiatra: "La legge va cambiata. Vanno potenziati i servizi territoriali e bisogna aiutare le famiglie di chi ha problemi psichici"

"La soluzione non è riaprire i manicomi perché questo peggiorerebbe le cose. Occorre riannodare la rete dei servizi territoriali in modo che una persona sia seguita non una volta ogni venti giorni, ma in modo costante. Il nuovo ministro della Salute cominci da qui". Lo psichiatra e sociologo Paolo Crepet evidenzia il filo rosso che accomuna i due fatti lombardi di cronaca nera, tracciando la via per uscire dall’emergenza e lavorare sulla prevenzione delle tragedie.

Paolo Crepet
Paolo Crepet

Insomma, professore, dopo 40 anni è giunto il momento di mettere mano alla legge Basaglia.

"La legge Basaglia nella pratica è esistita per sei mesi, poi è diventata la riforma sanitaria, che prevedeva i servizi di sanità mentale e, sopratutto, la medicina generale. La realtà è che i cittadini-pazienti sono abbandonati a se stessi, non c’è il personale per ascoltarli e curarli. Bisogna rinforzare i servizi di base. Se c’è una situazione che suscita qualche pensiero, non si può pensare che questo signore venga monitorato ogni quattro settimane. Questa è la premessa perché avvenga qualsiasi cosa: violenza domestica, condotta autolesiva".

Cosa serve subito?

"I servizi diurni, strutture decisive. È la possibilità per adolescenti e adulti con disagio mentale di passare una giornata, o diverse ore, in un luogo protetto. Così si aiutano il cittadino e la famiglia, sgravandole di un peso dalle spalle. Le Regioni si sono prese le deleghe alla Sanità perché giravano molti soldi, ma sulle rogne fanno poco".

Ad esempio?

"Ho scritto alla Regione Emilia-Romagna diverse proposte per una svolta contro il disagio mentale degli adolescenti. E non ho avuto risposta, mai. Ho lanciato l’idea di creare dei centri, con un servizio di navetta, in cui questi ragazzi possono stare, pur proseguendo a frequentare la scuola, ma uscendo da casa perché spesso è quello il contesto dannoso. Un servizio accogliente nei casali abbandonati".

Per migliorare la presa in carico delle persone psichiatriche, i protocolli di cura e le valutazioni cliniche, quanti soldi deve investire lo Stato?

"Come per tutti i servizi sanitari serve personale, innanzitutto: educatori, operatori, psichiatri, psicologi. Poi mancano le strutture. Ogni anno quasi tutti gli psichiatri appena formati si riversano nel privato e lo Stato, dopo aver investito dieci anni su di loro, non ne trae vantaggi. Perché? Il percorso è molto più rapido. Per quale motivo un 29enne deve aspettare cinque anni per fare il concorso?".

In poche ore a 75 chilometri di distanza, due uomini hanno scaricato la propria furia omicida. In giro lei vede più disagio mentale rispetto al passato?

"Enormemente di più, i reparti psichiatrici sono pieni. Ma non solo in Italia, negli Usa è peggio. Io ogni ora ricevo 7-8 mail con richieste d’aiuto. Sono decine di migliaia le persone che hanno sofferto dopo il lockdown".

Covid, guerra nel cuore dell’Europa, crisi energetica e inflazione alle stelle: siamo di fronte alla tempesta perfetta?

"Ora non so come se ne esce, perché nel frattempo i servizi si sono prosciugati coi pensionamenti".

L’aggressore del supermercato agli inquirenti ha detto: «Ero depresso e volevo colpire persone che mi parevano felici». Ci sono precedenti di atteggiamenti simili. Come avviene questa dinamica?

"La felicità di chi ci sta attorno diventa il detonatore di una rabbia che conduce a gesti di violenza. In giro c’è tanta gente invidiosa che vorrebbe uccidere chi sta meglio, ma per fortuna non arriva a farlo. Probabilmente se questo uomo fosse stato ascoltato, buona parte della tragedia si sarebbe potuta evitare".

Come si spiega il gesto del disoccupato depresso che arriva in bicicletta al supermercato, prende un coltello dagli scaffali e comincia ad accoltellare la gente a caso?

"Il raptus non esiste, altrimenti il genere umano sarebbe estinto. L’aggressore è una persona sola che nessuno ha ascoltato".

Il brigadiere che ha ammazzato il luogotenente non accettava il rifiuto del superiore a reintegrarlo, nonostante un permesso scritto da una commissione medica.

"Ora il magistrato sentirà la commissione e vedremo cosa ne uscirà. Questa dinamica è già successa in passato".

Come è possibile consentire di avere un’arma a un uomo così in difficoltà?

"È mancata la responsabilizzazione della verifica. Se un commissario è nella posizione di dare l’ok ad avere un’arma a qualcuno che ha precedenti sospetti e allarmanti, deve fermarsi. È una situazione imbarazzante".