Sabato 14 Giugno 2025
REDAZIONE CRONACA

Lecce, ergastolano evade dall'ospedale e spara. Caccia all'uomo

L'uomo, 42 anni, è riuscito a disarmare un agente e a fuggire a bordo di un'auto rapinata a un visitatore nel piazzale dell'ospedale

Fabio Perrone, di 42 anni, ergastolano in fuga (Ansa)

Lecce, 6 novembre 2015 - Una scena da film, stamattina nell'ospedale 'Vito Fazzi' di Lecce, dove un ergastolano è riuscito a evadere sparando all'impazzata e ferendo due guardie penitenziarie. L'uomo - Fabio Perrone, 42 anni - condannato al carcere a vita per l'omicidio di un cittadino straniero, era appena giunto nella struttura dove doveva essere ricoverato a bordo di un mezzo della polizia penitenziaria. Sceso dal furgoncino è riuscito a disarmare uno degli agenti di scorta e ha sparato con la sua pistola sei colpi, ferendo in tutto tre persone, tra cui anche una delle guardie. 

Quindi l'ergastolano è riuscito a fuggire e, dopo aver raggiunto il piazzale del parcheggio dell'ospedale, ha costretto un automobilista a lasciargli la macchina ed è riuscito a dileguarsi. Subito sono scattate le ricerche, con posti di blocco in città e sulle principali strade dell'intero Salento anche con l'ausilio di un elicottero. Le guardie, che lo stavano accompagnando nel reparto di Cardiologia per un esame, non sono gravi.

Da quanto emerge dalle ricostruzioni, Perrone, una volta che gli sono state tolte le manette, si è voltato di scatto e ha sfilato la pistola a uno degli agenti della scorta strappando la fondina. C'è stata una colluttazione. Si è tentato di bloccare il fuggitivo con una barella. Il detenuto ha sparato ferendo un agente. L'altro ha reagito sparando a sua volta due colpi. 

Da lì, la caccia all'uomo. "In queste ore almeno 100 poliziotti penitenziari di Lecce liberi dal servizio stanno perlustrando i dintorni della città alla ricerca di Fabio Perrone", fa sapere Leo Beneduci, segretario del sindacato di polizia penitenziaria Osapp. Riguardo alla scorta, Beneduci riferisce che "gli agenti dovevano essere in quattro ma sono stati ridotti all'ultimo a tre. Il detenuto è un pluriomicida, autore di tre omicidi in periodi diversi. La sua pericolosità era nota ed era stata più volte segnalata".