Mercoledì 24 Aprile 2024

Le vittime sono 70 Dal mare riaffiorano i corpi di due bimbi Il pm sente i superstiti

La procura vuole raccogliere come prove i racconti dei migranti. Il sindaco di Crotone scrive a Meloni: "Venga qui, almeno da madre"

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di Nino Femiani

Ieri il mare di Cutro ha restituito i corpi di altri due bambini morti nel naufragio di domenica scorsa. Con loro le vittime accertate salgono a 70, fra cui 18 bimbi, ma la tragica conta non è ancora finita. Intanto l’inchiesta procede. La Procura di Crotone vuole sentire i superstiti per ricostruire l’attività degli scafisti (tre sono stati arrestati, un quarto potrebbe essere tra i dispersi) e lo schianto del caicco sulla secca. Nelle prossime ore il pm Pasquale Festa, titolare del fascicolo, avanzerà la richiesta di incidente probatorio al gip del Tribunale di Crotone, Michele Ciociola, che aveva scritto nell’ordinanza di convalida dell’arresto degli scafisti: "Lo sbarco sulle coste calabre non può essere frutto di un accordo tra 4 amici al bar". Uno dei nodi da sciogliere è chi ha condotto verso l’Italia i profughi. Secondo il giudice a operare sono "le opulente organizzazioni criminali turche con appendici strutturali pakistane", un vero e proprio sistema con servizio di trasporto sino ai natanti, suddivisione dei ruoli, canali di pagamento.

Ora l’obiettivo dell’Ufficio guidato dal procuratore Giuseppe Capoccia è quello di cristallizzare le prove dei racconti dei sopravvissuti. Intanto sarà formalizzata già domani, la delega ai carabinieri di Crotone per l’acquisizione degli atti relativi alla gestione di Guardia di finanza e Guardia costiera.

Non si indaga solo per il naufragio, ma anche per la gestione dei soccorsi, per trovare il bandolo delle responsabilità e mettere fine al rimpallo tra Frontex e i diversi corpi dello Stato circa il mancato salvataggio del barcone proveniente da Izmir. Domani sarà aperto formalmente il nuovo fascicolo per conoscere le decisioni prese dopo la segnalazione di Frontex delle 23.03 di sabato 25 febbraio, e chiarire se vi siano state falle penalmente rilevanti nella catena dei soccorsi. Un’indagine che potrebbe prevedere le accuse di omissioni di soccorso e disastro colposo. E già qualcuno inizia a mormorare perché ricorda che il procuratore Capoccia fu vicecapo legislativo di Giorgia Meloni quando divenne nel maggio 2008 ministro per le politiche giovanili, lavorando a stretto contatto con quella che oggi è premier.

Ieri il sindaco di Crotone Vincenzo Voce ha mostrato una lettera inviata a Giorgia Meloni, la premier che arriverà nei prossimi giorni su questo lembo di spiaggia trasformato in cimitero. "Qui è mancato il Governo, è mancata lei, presidente. Abbiamo aspettato una settimana. La comunità crotonese, colpita da un dolore enorme, ha aspettato un suo messaggio, una sua telefonata, un suo cenno, che non sono arrivati".

Giorgia Meloni era dall’altra parte del mondo, in visita in India e poi ad Abu Dhabi. E poco dopo l’annuncio della lettera ha spiegato che il prossimo consiglio dei ministri si terrà a Cutro. "Venga a conoscere – le ha scritto il sindaco – cosa si è vissuto in un palazzetto dello sport destinato alla vita e che è si è trasformato in un luogo di dolore e lacrime (al suo interno settanta bare allineate, ndr). Venga a condividere, da mamma, il dolore di altre mamme, dei figli senza più genitori, di donne, uomini e bambini che avevano una speranza e ora non hanno più nemmeno quella. Non le faccio una colpa di non essere venuta da presidente del Consiglio. Sicuramente avrà avuto altri importanti impegni. Allora venga in forma privata, se ritiene, da cittadina di questo Paese... Perché quelle bare, che non hanno ancora nome, non sono numeri".