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Ora i giudici italiani hanno paura e si sentono sotto attacco. I referendum sulla giustizia piombano sulla riforma del Consiglio superiore della magistratura (Csm) e dell’ordinamento giudiziario. Il sì della Consulta a cinque dei sei quesiti promossi da Lega e Partito Radicale apre una concorrenza tra Parlamento e voto popolare, una concorrenza che ai giudici (Associazione nazionale magistrati e sue correnti) non piace: infatti, tre dei cinque referendum ammessi riguardano norme su cui interviene la riforma del Csm della Cartabia. Nel merito dei cinque quesiti ammessi (il voto sarà fra il 15 aprile e il 15 giugno) i magistrati temono che le loro funzioni, e la loro indipendenza, venga snaturata. "Il responso della Consulta è la riprova di come alcuni temi, con risvolti prettamente tecnici, richiedano una risposta della politica che è chiamata, a un‘assunzione diretta di responsabilità nell‘azione riformatrice", commenta il segretario generale dell‘Anm, Salvatore Casciaro. Critico particolarmente sulla separazione delle carriere. Sulla stessa lunghezza d’onda il segretario nazionale di Magistratura indipendente, Angelo Piraino: "Dalle scelte che saranno fatte dipende l‘indipendenza della magistratura, che non è un privilegio, ma una garanzia per tutti". Tolta l’abolizione della legge Severino sulle incandidabilità, che pure forniva alla magistratura un forte potere di pressione sul mondo politico, i punti dolenti sono questi. Sulla custodia cautelare, riducendo l’ambito dei reati per cui è consentita, si riduce la discrezionalità della magistratura riguardo alle norme che puniscono il finanziamento illecito dei partiti. Sull’elezione dei componenti del Csm si entra a pie’ pari in una materia che riguarda l’autogoverno dei giudici, permettendo candidature libere, fuori dalle correnti. Consentire il voto degli avvocati nei consigli giudiziari offre spazio agli storici ’rivali’ dei giudici. Ma è soprattutto il quesito sulla separazione delle carriere quello che le toghe temono di più: non permettere più il cambio di funzioni tra giudici ...
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