Mercoledì 24 Aprile 2024

Le critiche di Paola De Micheli "Manca la discussione interna Utero in affitto? Si decide insieme"

L’ex candidata alle primarie: "La scelta di Borghi è sbagliata, non è giusto lasciare il partito. Non mi è piaciuto però come è stata costruita la segreteria, così il metodo Schlein funziona male".

Le critiche di Paola De Micheli  "Manca la discussione interna  Utero in affitto? Si decide insieme"

Le critiche di Paola De Micheli "Manca la discussione interna Utero in affitto? Si decide insieme"

Beppe Fioroni, Andrea Marcucci e adesso Enrico Borghi. Paola De Micheli, il Pd sta perdendo i rappresentanti dell’area cattolica e riformista?

"Al netto della valutazione se in questa fase vi sia uno spazio adeguato per i riformisti o i cattolici, penso che quella di Borghi sia una scelta sbagliata. Come ho segnalato in direzione, gli spazi vanno costruiti, ponendo temi come il pluralismo e la capacità di sintesi, a partire dai contenuti. Attività in cui si devono impegnare tutti coloro che non si riconoscono nelle prime mosse della segretaria. Ma questo non può essere motivo per uscire. Semmai è lo stimolo per rilanciare quella fase costituente e che non ha avuto gli esiti sperati".

Cioè come?

"Ho proposto alla segretaria di pensare una nuova fase costituente che aiuti anche a lei a governare un partito che comunque ha subito una frattura tra le scelte di iscritti e elettori. E che va ricomposta. Così come va ricomposto un profilo d’identità plurale. Solo rappresentando tutti saremo in grado di approfondire i contenuti dimostrandoci moderni e radicali. Penso al Pnrr, su cui sono convinta che il Pd possa fare una battaglia unitaria che caratterizzi tutta la coalizione. Anche se credo che il metodo scelto da Schlein per la segreteria non sia quello giusto. Tuttavia sul merito possiamo dare tutti un contributo importante".

A partire da cosa?

"La radicalità del Pd immaginato da Schlein si può realizzare solo a valle di una profonda discussione su questioni concrete quali Pnrr, sanità, politiche per la famiglia. Affrontati col giusto metodo questi temi possono diventare proposte unitarie. Ma serve un percorso di discussione unitaria esente da personalismi".

Per vincere servono i moderati, come dice Prodi e insegna la tradizionale attenzione al voto cattolico della sinistra italiana. Non sarebbe più efficace cercar d’intendersi sulla pace piuttosto che dividersi della Gestazione per altri?

"Sulla questione dei cattolici credo sia in atto una discussione un po’ ipocrita. La segretaria dice di riconoscere questa sensibilità importante ma alla prima uscita parla di Gpa. Anche se a titolo personale, è un tema che la divide dai cattolici e la maggioranza delle donne di sinistra. E’ urgente ragionare insieme su nuove politiche per la famiglia, adozioni, riconoscimento dei figli delle famiglie arcobaleno, politiche di conciliazione tra vita e lavoro, congedi paritari, servizi per le famiglie con bambini ancora segnati da diseguaglianze".

Intanto però il tema dei diritti continua a lasciare sullo sfondo il crescente divario sociale. Come invertire questa deriva che conduce anche al crescente astensionismo?

"La questione sociale è il tema chiave. Le persone non vanno più a votare perché pensano che le istituzioni non migliorino la loro vita. La politica non può e deve abdicare all’attenzione ai temi sociali, consapevole che sono indissolubilmente legati ai diritti civili".

Cosimo Rossi