Venerdì 26 Aprile 2024

L’astensione rallenta Corsa finale alle urne

Ha votato il 59%, poco sotto il 61,2% di cinque anni fa

Lo spauracchio di un’Italia sempre più drammaticamente lontano dalla politica e dal voto, alla fine, nei fatti, non c’è. Lo dicono i numeri: la percentuale finale dei partecipanti al voto, calcolato su tutte le 5.426 sezioni elettorali dei 595 comuni, nel corso della due giorni elettorale, si assesta al 59,03% dei votanti contro il 61,22% del precedente dato di riferimento pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno.

Poco più del 2 per cento di flessione, dunque. Un dato che, con la mezza giornata di ieri, ha corretto quello della serata di domenica, quando i votanti si erano fermati al 46,38 per cento, segnando un calo del 13 per cento circa rispetto alla precedente tornata elettorale amministrativa.

Un dato che però molti politici anche ieri hanno continuato a leggere in senso negativo, lanciando un allarme sull’emorragia di votanti. È il caso di Mariolina Castellone, vicepresidente del Senato ed esponente del M5S, secondo la quale "queste elezioni amministrative confermano la poca partecipazione al voto, sintomo del distacco tra cittadini ed istituzioni".

Per Chiara Braga, capogruppo del Pd alla Camera, il dato dell’astensione è "negativo per tutti". "Purtroppo – ha commentato dal canto suo il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana (Lega) – c’è questa disaffezione che, lo ribadisco, bisogna cercare di contrastare smettendo di cercare di vedere la politica come qualcosa di negativo per cui la gente è convinta che sia inutile andare a votare". E sul tema si rifà sentire anche Alfonso Pecoraro Scanio, già ministro dell’Ambiente (con il primo governo Prodi) ed ex segretario dei Verdi, presidente della fondazione Univerde e promotore della rete Ecodigital. "Occorre usare nuovi strumenti digitali per favorire la partecipazione al voto –, è stato il suo monito.