Mercoledì 24 Aprile 2024

L’altra America che ripudia le armi facili

Cesare

De Carlo

è anche un’America che non si arma. O che si arma di meno. È a nord dei Grandi Laghi. È il Canada. Il suo capo di Stato è l’eterna Regina Elisabetta. E se oggi se ne parla è perchè il premier Justin Trudeau, figlio d’arte, ha annunciato che non si potranno più "’comprare, vendere, trasferire, importare armi". Non un caso. Anche in Canada la strage di bambini in Texas ha destato commozione. Ma sbaglierebbe chi pensasse che i canadesi si armano di meno perché sono buoni e gli statunitensi di più perché sono cattivi. Guardiamo al numero delle vittime. Negli Stati Uniti sono circa 45 mila all’anno, quanto i caduti in Vietnam in tredici anni. In Canada 8 mila. Ma gli Stati Uniti hanno una popolazione di 350 milioni. Il Canada di 38 e dunque in proporzione ha un numero di morti superiore.

E allora le differenze dove stanno? Nel numero delle armi in circolazione, nel tasso di crimalità, nella geografia, nella storia. Su ogni cento americani ci sono 130 armi, di quasi tutti i tipi. Su ogni cento canadesi 35, solo armi leggere. Il tasso di criminalità è un terzo di quello negli Usa. Per la geografia basta guardare la carta. Il Canada è un Paese grande, più persino degli Stati Uniti. Poche le città. Infine la storia. Entrambe le nazioni erano colonie inglesi. Ma il Canada non dovette lottare per l’indipendenza. La ottenne gradualmente. E di recente, nel 1982. E nemmeno in forma assoluta perché il capo di Stato è la Regina britannica e fa parte del Commonwealth. Gli Stati Uniti sotto la guida di George Washington all’indipendenza ci arrivarono dopo una lunga e sanguinosa guerra contro le giubbe rosse di re Giorgio. Il secondo emendamento costituzionale, che consacra il diritto di possedere armi, fu motivato dalla necessità di armare le milizie. Da allora l’America ha la pistola in mano. Dalla conquista del West alle mafie, alle destabilizzazioni sociali. Nessuna sorpresa se da Black Lives Matter in poi le vendite di armi sono aumentate del 70 per cento e se il consenso rimane maggioritario. ([email protected])