di Giampaolo Pioli
Sheryl Sandberg la prima stella femminile di Facebook lascia la Silicon Valley e anche il suo inseparabile amico Mark Zuckerberg. È un divorzio secco e improvviso da Meta e dal suo fondatore dopo oltre 14 anni insieme ai vertici, ma resterà nel board almeno per il momento. Ma più che una separazione d’interessi per sopravvenuti contrasti e visioni sul futuro quella tra Sheryl e Mark segna anche la fine di un intenso rapporto personale e strategico fra due giganti della galassia internet.
Hanno studiato entrambi ad Harvard, compiuto i primi passi nell’avventura digitale, raggiunto successi straordinari attraverso strade indipendenti, per poi diventare insieme una coppia potente ricchissima e inseparabile. Ma improvvisamente è arriva la svolta perché la Sandberg che forse non ha mai condiviso la direzione data a Meta, non ha più voglia a 52 anni di avere comunque con un capo sulla testa e vuol continuare a fare di testa sua. Lascia senza sbattere la porta, rimarrà nel board di Meta, ma fa capire che potrebbe essere interessata in futuro a seguire la sua foundation oppure a entrare in politica.
Se Hillary Clinton avesse vinto le elezioni contro Donald Trump, nel 2016 l’avrebbe chiamata alla Casa Bianca come ministro del Tesoro. È o per lo meno è stata come numero 2 di Facebook una delle donne più ricche, potenti e influenti d’America. Con Zuckerberg però ha dovuto affrontare anche pesanti crisi d’immagine e la sua uscita di scena suona anche come una sorta di recupero di credibilità.
Tutti sanno che fu Mark, di 15 anni più giovane, a chiamarla da Google nel 2008 quando lui aveva solo 23 anni per far diventare global la sua piccola società in esplosione e lei ci riuscì (senza guardare in faccia nessuno) a portarla da 215 milioni di dollari a oltre 27 miliardi.
Oggi dopo la nascita controversa di Meta, prima ha cercato di rendere il suo profilo sempre meno evidente lasciando le maggiori responsabilità a Zuckerberg, poi l’abbandono definitivo con una tradizionale mail ai dipendenti. In un’intervista a Fortune però fa anche capire che questi saranno anni decisivi per le donne in America e la propensione della Corte Suprema Usa ad annullare la Roe vs Wade, che protegge il diritto di aborto, l’avrebbe spinta a un più attento lavoro di sensibilizzazione filantropica e di militanza per difendere un’importante conquista dell’America. Sposata e divorziata con due figli avuti dall’ultimo marito Sheryl è stata per anni il volto sorridente di Facebook, ma anche la responsabile delle scelte sbagliate sulla commercializzazioni dei dati e sui comportamenti discutibili di Facebook durante le ultime consultazioni elettorali. Visionaria e con grande senso della strategia sembra lasciare anche se non è più all’apice del successo e delle simpatie popolari, ma prima che possa diventare troppo tardi per il gioiello miliardario che si sta appannando, bersagliato anche dai vari uffici delle tasse sparsi per il mondo.