Venerdì 26 Aprile 2024

La zia di Eitan in Israele: "Lo riporto a casa"

La tutrice Aya Biran è andata a riprendere il bimbo rapito dai nonni materni. Lotta giudiziaria: l’udienza è anticipata ma c’è il nodo quarantena

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di Manuela Marziani

Nessuna auto ha varcato il cancello della villetta alle porte di Pavia di ieri mattina. Chi si aspettava di veder uscire Aya Biran, zia paterna e tutrice legale di Eitan all’alba per raggiungere l’aeroporto di Malpensa e salire su un volo per Israele, è rimasto deluso. "Aya è arrivata di recente in Israele e sta ora completando il suo obbligo di isolamento – ha fatto sapere attorno alle 13 il marito Or Nirko –. È arrivata in Israele accompagnata da fonti diplomatiche. Il trasferimento è dovuto oltre alla volontà di riportare Eitan a casa, anche dalla necessità di dover seguire in prima persona l’indagine penale in Israele contro i sequestratori del minore ed i vari procedimenti". Secondo l’israeliana radio Kan, la tutrice legale dell’unico superstite della tragedia del Mottarone si è rivolta al Procuratore generale Avichai Mandelblit chiedendo di "Riavere Eitan al più presto sulla base della Convezione dell’Aja" e alla polizia per essere interrogata.

"Il bambino dovrà essere portato in Italia quanto prima – ha sottolineato a radio Fm103 Avi Chimi, l’avvocato della famiglia paterna –. Non si deve aspettare l’udienza davanti al Tribunale della famiglia anticipata dal 29 al 23". A questo proposito gli avvocati di Aya Biran stanno lavorando alla possibilità che la zia, affidataria della tutela del piccolo Eitan, "possa essere presente all’udienza del 23 settembre" prossimo in Israele, in deroga alle disposizioni attuali sulla quarantena Covid per chi arriva dall’estero.

"Aya è molto turbata dai rapporti sulla condizione psicologica e mentale di Eitan – ha aggiunto il marito – e da ciò che è stato fatto dai suoi rapitori mentre era già nelle loro mani. La casa di Eitan è in Italia. L’obiettivo di Aya Biran è quello di riportare il bambino a casa serenamente, in modo che possa continuare la scuola. Eitan attendeva e preparava ormai da molto la ripresa della socialità scolastica interrotta dal tragico evento".

Nel frattempo si allarga l’inchiesta della Procura di Pavia per il rapimento, che ha già coinvolto il nonno materno Shmuel Peleg, indagato per sequestro di persona aggravato, e la nonna Esther Athen Coen, accusata di aver partecipato al piano. C’è infatti un terzo indagato: un 56enne israeliano che era alla guida dell’auto su cui viaggiavano nonno e bambino per raggiungere l’aeroporto di Lugano e salire sul volo privato che li ha portati a Tel Aviv.