Venerdì 26 Aprile 2024

La visita della premier Meloni tra gli alluvionati "Non sono qui per le passerelle Daremo risposte immediate"

Il viaggio nelle zone colpite della Romagna: vedere il disastro con i propri occhi è diverso. Da Forlì a Ravenna, l’incontro con sfollati e imprese: "Tornerò quando tutto sarà rimesso a posto".

dall’inviata

Cristina Degliesposti

Coda di cavallo, camicia verde e stivali di gomma. È il primo pomeriggio quando la premier Giorgia Meloni appare nei luoghi dell’alluvione, in Romagna. L’attendevano tutti, dopo che sabato aveva annunciato di lasciare in anticipo il G7 di Hiroshima proprio per la calamità che ha messo in ginocchio mezza Emilia-Romagna. "La mia coscienza mi impone di tornare", aveva detto, facendo così intendere che sarebbe seguita una visita nelle zone colpite. Ieri il blitz. A testimoniare la visita foto e video di cittadini comuni, caricati sui social in tempo quasi reale."Non è il momento delle passerelle, mi scuserete", ha spiegato poi a fine giornata la stessa Meloni ai giornalisti, fuori dalla prefettura di Ravenna.

"Guardate chi c’è a Ghibullo, c’è Giorgia!". Alberto Albonetti, volontario, non crede ai suoi occhi: è lui l’autore del video che per primo ha localizzato la premier e che ha fatto il giro del web in pochi minuti, sottolineando come "qui non si è mai visto neanche il sindaco di Ravenna". "Ciao, buongiorno. Siete molto bravi voi volontari", la replica della premier scesa in un paesino di nemmeno 300 abitanti. E così, tra social e chat, si rincorrono le immagini della visita romagnola che, rinunciando alle classiche passerelle, si impossessa della piazza virtuale.

La giornata. Meloni atterra all’aeroporto di Rimini pochi minuti prima delle 12. Poi, accompagnata dal viceministro ai Trasporti, il bolognese Galeazzo Bignami, prosegue per le campagne forlivesi e ravennate, in auto, tagliando fuori i grandi centri. A Forlì città, gli attivisti di Fridays for future sono pronti fin dal mattino con cartelli, ma la loro protesta va in scena senza interlocutore, mentre la premier fa invece tappa altrove. All’azienda Orto-Mio, ad esempio, nel forlivese, danneggiata dall’alluvione. O nei piccoli abitati di campagna di Ghibullo, Gambellara, Roncalceci. Frazioni di una manciata di anime. "Torno a trovarvi quando le case saranno tutte a posto", sorride in un altro video, senza sottrarsi mai a selfie, strette di mano, abbracci, semplici scambi di parole.

Sul percorso la raggiunge il governatore Stefano Bonaccini, prima di arrivare insieme a Faenza e avventurarsi sulle strade fangose del centro. Poi via, verso Ravenna, per il summit in prefettura con anche il capo della protezione civile Fabrizio Curcio e la vicepresidente regionale Irene Priolo. Il sorvolo in elicottero è l’ultimo atto, rotta Ciampino. "Vedere le cose con i propri occhi è molto diverso", commenta al termine dei lavori, abbassando lo sguardo. "Mi sono anche commossa, per la tragedia che vivono queste persone, ma mi sono commossa anche di speranza. Ho trovato cittadini orgogliosi, già al lavoro, che dicevano “ci rimettiamo in piedi“". Poi: "ragazzi giovanissimi da ovunque, perché l’Italia tira fuori il meglio di sé in questi momenti". Testimonianza ne è che "al G7 la presidente dell’Fmi ha detto che l’Italia ha una delle protezioni civili migliori del mondo se non la migliore". Ora in Romagna, dove nei prossimi giorni arriverà in visita anche il presidente della Repubblica, si lotta contro il tempo: il sole splende, ma questo solidifica e compatta valanghe di fango ancora da rimuovere. Ma per la prima volta il numero di evacuati ha invertito la rotta, scendendo da 36mila a 26mila persone ed è stato annunciata per domani la riapertura delle linee ferroviarie fra Forlì e Rimini e fra Rimini e Ravenna. "È nostro compito garantire risposte immediate", sottolinea la premier archiviando i sentimentalismi: domani in Consiglio dei ministri verranno presi i primi atti urgenti. Ma quanto ai danni è "difficile fare stime, andranno mobilitate molte risorse. I primi provvedimenti servono a stanziare le risorse per l’emergenza e ai provvedimenti per esentare aziende e cittadini dal pagamento delle imposte".

Il presidente dell’Emilia-Romagna Stefano Bonaccini del resto è stato chiaro: "C’è gente che ha perso tutto in casa e nella propria impresa, avremo bisogno di rimborsi al 100% come fu per il terremoto. Poi serve la ricostruzione materiale di ciò che ha ceduto – prosegue – oltre 600 strade, 300 frane attive. La collina e la montagna non andranno dimenticate".