Mercoledì 24 Aprile 2024

La verità di Fidanza: "Mai soldi in nero"

Dopo l’inchiesta di Fanpage, l’europarlamentare rompe il silenzio. Il suo racconto nel libro di Vespa Perché Mussolini rovinò l’Italia

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Secondo l’europarlamentare di Fratelli d’Italia Carlo Fidanza, il giornalista di Fanpage che ha realizzato il reportage per Piazza Pulita gli ha chiesto quale fosse il "tariffario" (di Fratelli d’Italia) per gli emendamenti. "Quale tariffario?, rispondo infastidito – dice Fidanza –. Gli emendamenti, se ci convincono, li presentiamo e basta. Mica ci facciamo pagare! “Ma perché siete cosi rigidi“, fa lui, altri partiti e altri candidati i soldi li hanno presi. Io respingo ancora le sue offerte". Lo ha raccontato Fidanza a Bruno Vespa per il libro Perché Mussolini rovinò l’Italia (e perché Draghi la sta risanando) in libreria il 4 novembre per Mondadori Railibri. "Durante l’aperitivo del 3 settembre eravamo in strada – dice Fidanza a Vespa – L’infiltrato mi disse che voleva rivedermi per parlarmi delle aziende che rappresentava e che volevano sviluppare progetti in ambito europeo. Così la mia segretaria gli fissa un appuntamento per l’8 settembre nel mio ufficio di Milano. Viene da solo, ma naturalmente la mia segretaria lo accoglie e lo introduce. Parliamo del possibile contributo per un aperitivo elettorale di Chiara Valcepina (candidata al consiglio comunale), più o meno 4.000-5.000 euro. In quella sede gli dico che non me ne occupo direttamente, che ogni versamento dovrà essere tracciato e che lo avrei messo in contatto con il comitato elettorale della Valcepina per fargli avere l’Iban sul quale versare il contributo. Lui dice di non essere sicuro che le aziende che rappresenta vogliano essere associate pubblicamente a candidati di Fratelli d’Italia. Mi assicura che avrebbe approfondito e la cosa finisce lì".

"Nelle ore successive al nostro colloquio" continua Fidanza "il giornalista infiltrato torna alla carica con Chiara Valcepina. Il 9 settembre l’infiltrato mi dice che non sono riusciti a fare la cosetta dell’aperitivo, ma vogliono effettuare un primo finanziamento cash di 40mila euro con i soldi messi in una borsa e poi, in futuro, ulteriori tranche fino a 100-200.000 euro, in parte “in chiaro” e in parte “in nero”. Ribadisco che gli eventuali contributi per la campagna elettorale dovevano arrivare sul conto corrente della candidata e che anche gli eventuali contributi futuri dovevano sempre essere tracciati e concordati con il partito a Roma". "Ho notato – continua Fidanza – che nella puntata di Piazza Pulita del 30 settembre si vede l’interno del mio ufficio milanese. È la prova che il giornalista è venuto a trovarmi, ma in nessuna delle due puntate del programma figurano i due ulteriori incontri in cui ho rifiutato i finanziamenti irregolari". E la storia del trolley ritirato da una signora in nero, mostrato nella puntata del 7 ottobre? chiede Vespa. "Una scena da fiction – risponde Fidanza –. La signora imbacuccata in una calda giornata di fine settembre (la consegna avviene il 30) viene descritta come un’incaricata di Jonghi Lavarini. Poco prima si vede un accordo al bar tra Jonghi e Cardillo (il falso nome del giornalista). Non ne conosciamo la data. Dice Jonghi: devo dare questo a… questo a… I nomi vengono coperti dal bip. Una volta ritirata la valigia, in cui i giornalisti avevano messo libri invece dei soldi, non si sa dove vada a finire né chi ne fosse il vero destinatario finale. Persino Corrado Formigli, conduttore di Piazza Pulita, e il direttore di Fanpage, affermano che non c’è la prova di chi abbia incaricato Jonghi di prendere quella valigia".