Mercoledì 24 Aprile 2024

La tregua impossibile Pasqua ortodossa, piovono missili sulle chiese ucraine

Per il secondo anno consecutivo la festa è macchiata di sangue. Battaglia di Bakhmut, Kiev prova a resistere all’avanzata della Wagner. Putin abbraccia il patriarca Kirill. E vede il ministro della Difesa cinese. .

La tregua impossibile  Pasqua ortodossa,  piovono missili  sulle chiese ucraine

La tregua impossibile Pasqua ortodossa, piovono missili sulle chiese ucraine

La Pasqua ortodossa non porta alcuna tregua in Ucraina. Anzi, sono le chiese a venire bombardate in una festa macchiata di sangue per il secondo anno consecutivo di guerra. I filorussi hanno denunciato che l’altra notte i

razzi ucraini sono caduti vicino alla cattedrale della Trasfigurazione di Donetsk, provocando un morto e due feriti mentre era in corso la veglia pasquale. Secondo gli ucraini invece, i russi hanno distrutto con un missile la chiesa ortodossa di San Michele Arcangelo a Kushuhum, nella regione di Zaporizhzhia, tenuta vuota proprio per timore di attacchi. Due persone sono rimaste ferite per un altro attacco dell’artiglieria russa sulla chiesa di Nikopol. Due 18enni sono invece rimasti uccisi in un bombardamento su Snigirevsky, nella regione di Mykolaiv, che ha danneggiato due scuole, un ospedale e alcuni condomini.

Il punto più caldo della guerra resta in ogni caso la battaglia per Bakhmut, dove i soldati ingaggiano combattimenti sanguinosi "senza precedenti", secondo i militari ucraini che tentano ancora di resistere all’avanzata delle milizie di Wagner. "I nostri soldati stanno facendo di tutto in battaglie feroci per ridurre la capacità di combattimento del nemico e abbattere il suo morale. Ogni giorno, in ogni angolo della città, ci stanno riuscendo", ha detto il portavoce del comando militare dell’Ucraina orientale Sergy Cherevatyi. Intanto, è salito a 15 il numero di morti nell’attacco russo a Sloviansk del 14 aprile. La pioggia di bombe e gli scontri al fronte sembrano far cadere nel vuoto l’ennesimo appello del Papa alla pace.

Ma Kiev e Mosca restano ferme sulle loro posizioni: il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha chiesto di celebrare la Pasqua "con una fede incrollabile nella vittoria", quando "la bandiera blu e gialla sarà certamente innalzata in tutti i territori temporaneamente occupati dai diavoli" e "il sole splenderà nel sud, nell’est e in Crimea". Vladimir Putin ha invece partecipato a uno scambio di doni con il fedelissimo patriarca di Mosca Kirill, nella cattedrale di Cristo Salvatore con il capo religioso circondato da bodyguard. Il Cremlino ha poi riferito di un incontro tra lo zar e il ministro della Difesa cinese Li Shangfu, nel quale Putin ha celebrato la "collaborazione nella sfera tecnico-militare" con Pechino.

Così, la soluzione diplomatica resta un miraggio. Ma se da una parte la Pasqua non ha portato sollievo a quei territori ucraini martoriati dalle bombe, è in ogni caso una buona notizia "il grande scambio pasquale di prigionieri" con il quale "abbiamo riportato a casa 130 cittadini ucraini", ha annunciato il capo dell’ufficio presidenziale ucraino Andriy Yermak. Soldati catturati dai russi che ora potranno tornare a casa, grazie a uno scambio del quale rivendica il merito il capo dei mercenari russi Wagner, Yevgeny Prigozhin che si fa immortalare in un video del rilascio .

Alberto Pieri