Giovedì 25 Aprile 2024

La sorella di Messina Denaro Smistava soldi e messaggi Il suo pizzino sulle cure ha incastrato il padrino

Arrestata Rosalia: avrebbe aiutato il fratello a sottrarsi alla cattura e dirigere l’organizzazione. Trovate le lettere del boss, che si lamenta della figlia cresciuta con la madre: "Degenerata"

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CASTELVETRANO (Trapani)

È molto più di una sorella. È la donna dei suoi segreti, l’organizzatrice della sua latitanza e la custode del suo tesoro. Rosalia, in famiglia la chiamano Rosetta, 68 anni, è la vestale di casa Messina Denaro, la sacerdotessa addetta al culto e alla custodia del fratello Matteo. È stata arrestata ieri mattina dai carabinieri del Ros a Castelvetrano, nella storica abitazione di famiglia, in via Alberto Mario. Il pool coordinato dal procuratore Maurizio de Lucia e dall’aggiunto Paolo Guido le contesta l’accusa di associazione mafiosa. "Per aver gestito la cassa della famiglia ed essere stata punto di riferimento della riservata catena dei pizzini del latitante", scrive nella sua ordinanza il gip di Palermo, Alfredo Montalto. Lei e il fratello sono stati traditi dai pizzini, proprio lo strumento più gettonato dai vecchi di Cosa Nostra perché assicura la privacy.

Uno dei bigliettini scambiati tra Matteo e Rosetta è stato trovato il 6 dicembre 2022 nell’abitazione della donna, e ha permesso di mettere fine alla latitanza dell’imprendibile padrino. Quel giorno, gli investigatori erano entrati di nascosto per piazzare una microspia, scegliendo di allocarla nel salone, dove la donna si fermava a stirare. Smontando la gamba di una sedia di metallo i carabinieri hanno trovato una sorpresa: un biglietto con il diario clinico di Matteo Messina Denaro, che la sorella aveva trascritto con cura sulla ricevuta di un vaglia inviato al figlio detenuto. Da lì è arrivata la conferma che il boss aveva un tumore al colon, che bisognava battere la pista delle liste oncologiche, delle chemioterapie e dei centri in cui vengono praticate. I carabinieri hanno fotografato il pizzino e lo hanno lasciato lì, facendo scattare la trappola finale del 16 gennaio.

Rosalia è stata molto più di una sorella per Matteo. Forse era davvero lei l’erede designata, il familiare destinato a tirare le fila del clan durante la malattia e ora che è al 41 bis. Custodisce, infatti, segreti e flussi di cassa, conosce affiliati e fiancheggiatori, ha la lista degli affari e degli investimenti. Affettuosamente Matteo la chiama ‘Fragolone’, un vezzo per la couperose della pelle del volto. È la più grande dei cinque fratelli Messina Denaro, mai coinvolta direttamente nelle indagini. In carcere c’è, invece, il marito, Filippo Guttadauro, uno dei postini più fidati del superlatitante. Dietro le sbarre anche il figlio, Francesco, nipote prediletto di Matteo, arrestato nel 2013 insieme alla sorella più piccola del boss, Anna Patrizia. Un’altra figlia di Rosalia, Lorenza Guttadauro, è l’avvocata nominata da Matteo.

‘Fragolone’ curava la ‘posta’ di Matteo e la catena con cui venivano smistate e recapitate le "cartuscelle" con gli ordini. Nei bigliettini che arrivavano alla sorella c’è il Messina Danaro depresso e malato che, il 24 maggio 2022, pensa che "purtroppo è andato tutto a scatafascio...". E c’è il "boss politico", il capopopolo battagliero : "Siciliani sopraffatti da uno Stato prima piemontese e poi romano. Hanno costruito una grande bugia per il popolo, noi il male loro il bene, essere accusati di mafiosità è un onore". Un brigante indipendentista e meridionalista che consegna alla storia giudiziaria un manifesto politico-mafioso, trovato anch’esso nella gamba della sedia. E c’è infine il padre deluso dalla figlia Lorenza, che lo avrebbe rinnegato. Ecco cosa scrive, facendo il confronto con la nipote avvocata e con altre: "La mancanza del padre non è di per sé motivo di degenerazione educativa, è solo Lorenza che è degenerata nell’infimo".

Rosetta era l’unica contabile del clan, lei pagava gli stipendi agli affiliati e custodiva il libro mastro. Ecco, ad esempio, le annotazioni sui soldi trovate nella casa di Castelvetrano: "Finale cassa gennaio 2010, "mensili" e altre spese, per un totale di 122.070 euro. 5.400 quadro, 1.200 iva, 1.500 orecchini Asia, 4.500 avv. Patrizia". E, poi, ancora un biglietto con le uscite di gennaio 2011: 1.500 euro destinati ad F., ovvero Franca Alagna, la madre della figlia di Messina Denaro, Lorenza, che fino a qualche anno fa viveva nell’abitazione di via Alberto Mario.

Nino Femiani

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