Venerdì 26 Aprile 2024

La soluzione che il popolo non capirebbe

Si dava per certo, l’altra sera, che la crisi di governo si concluderà con un Conte ter, che sarebbe poi una riedizione del governo precedente, cioè con lo stesso premier e la stessa maggioranza, Italia Viva compresa. Magari non se ne farà nulla e la crisi prenderà un’altra strada. Ma il solo fatto che si sia pensato a una soluzione del genere fa capire quanto il Palazzo sia – temo irrimediabilmente – disconnesso dalla realtà. E questo a prescindere dalla qualità di questo eventuale nuovo (si fa per dire) governo. Può anche darsi che si riveli, alla fine, il miglior esecutivo della storia. Non è questo il punto.

È che gli italiani resterebbero sbigottiti. Ma come: il Paese è allo stremo e questi pensano a far cadere un governo per rifarne uno uguale? “Non ci posso credere”, direbbe Aldo. E sarebbe curioso ascoltare che cosa avrebbero poi da comunicare al Paese Conte, Renzi e il Pd: cari concittadini, avevamo scherzato.

A nulla servirebbe cercare di spiegare che si è corretto il programma, che i propositi sono cambiati, che ci si è chiariti. Gli italiani non capirebbero: e se non fossero sfiniti dalla crisi li andrebbero a cercare, quei politici che fanno disfano e rifanno uguale un governo mentre il Paese è alle corde. Chi continua in queste ore a tessere trame di Palazzo ignora forse che agli alberghi chiusi da un anno arrivano, come una beffa, le bollette del canone Rai da pagare; e che i ristoratori ormai sul lastrico l’altro ieri sera alle sette ancora non potevano fare la spesa perché il governo ritardava nel comunicare i colori delle regioni. Così, solo per citare due piccoli, simbolici esempi di cose concrete.

Ma che cos’hanno in testa certi politici, che cosa sanno della vita quotidiana della gente comune? E pensare che in parlamento ha la maggioranza un partito che diceva di voler rompere con la vecchia politica e di rappresentare, finalmente, “i cittadini”. Mah.