Giovedì 25 Aprile 2024

La Russa rilancia "Mini-naia di 40 giorni su base volontaria È giusto per la patria"

Il presidente del Senato rinnova la proposta che sostenne da ministro. Incentivi ai giovani che la faranno. L’opposizione: "Lui non è super-partes"

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C’è chi già si prepara a recuperare dallo sgabuzzino i vecchi vinili a 45 giri, quelli che le fidanzate usavano per piangere quando il moroso partiva per la naia. C’è chi, invece, scrolla le spalle: 40 giorni, neanche vale la pena di commuoversi. La naia vera, quella dei bei tempi, era almeno un anno. A resuscitare memorie e nostalgie è il presidente del Senato Ignazio La Russa, che annuncia di aver ’agevolato’ la presentazione di un disegno di legge che consente ai giovani cittadini italiani di trascorrere sotto le armi 40 giorni. Tanti quanti, ai tempi del servizio obbligatorio, erano dedicati alla prima istruzione militare delle reclute. "Non lo presento io perché a causa del mio ruolo non posso", spiega la seconda carica dello Stato, considerato nel Palazzo tra i politici ’più interventisti’.

Sceglie Milano e la giornata di commemorazione degli alpini e di tutti i soldati cauti per la patria per illustrare una proposta che rilancia un istituto esistente: la legge 122 del 2010, approvata quando La Russa era ministro della Difesa, prevedeva per il triennio 2010-’12 l’organizzazione di corsi di formazione presso i reparti delle Forze Armate, per 3 settimane. Quella mini-naia, osserva il Presidente del Senato, non viene più finanziata. E noi "crediamo che per venire incontro alle richieste arrivate dalle Forze armate e soprattutto dagli alpini sia giusto fare una legge che consenta, a chi lo desidera, di passare non 21 ma 40 giorni di addestramento". Per chi sceglierà di sfruttare questa possibilità, ci saranno incentivi come punti per la maturità e per la laurea, e un punteggio aggiuntivo per tutti i concorsi pubblici. "Naturalmente – conclude – il vero incentivo resta la volontà di aiutare la propria patria". Applaudono gli Alpini, insorge il sindacato Militari e chiede l’intervento del titolare della Difesa, Guido Crosetto: "Costa troppo, le priorità sono altre", dice l’Aspmi. Critica anche l’opposizione. Daniela Ruffino (Azione) accusa La Russa di essere nostalgico di "libro e moschetto", il verde Angelo Bonelli definisce "ridicola" l’iniziativa, ma i più duri sono i dem. A riassumere gli umori è Alessandro Zan: "È grave che la seconda carica dello Stato, che dovrebbe essere super partes, predisponga proposte di legge che dividono il Paese". "Nessuna ingerenza – replica il portavoce di La Russa – "il pdl doveva essere presentato la scorsa legislatura". Il bello è che all’epoca del servizio militare obbligatorio i primi paladini erano i comunisti convinti che un esercito professionale sarebbe stato più pericoloso di un esercito di leva.

red. pol.