Mercoledì 24 Aprile 2024

La Russa a ruota libera "Figlio gay? Un dispiacere"

Il presidente del Senato in tv: per me sarebbe come se fosse milanista

"Accetterei con dispiacere la notizia di un figlio gay: come se fosse milanista, diverso da me. Un padre etero vorrebbe che il figlio fosse come lui". E ancora: "Il livello estetico delle donne a destra è calato, è aumentato quello della qualità, della capacità...". Dice di non voler fare l’incendiario, come da giovane. Dice che deve stare attento a quello che dice. Ma Ignazio La Russa, nonostante il ruolo che occupa dall’autunno scorso, Presidente del Senato, seconda carica dello Stato, proprio non riesce a fare a meno di dire, tra una battuta e una rivelazione, quello che in realtà pensa. E così, davanti alla raffica di domande-provocazioni di Francesca Fagnani, per il programma "Belve", in onda stasera su Rai 2, in prima serata, dà il meglio di sé.

Non è la prima volta che da quando ha raggiunto il più alto scranno di Palazzo Madama, La Russa fa discutere per le sue uscite più o meno ortodosse, più o meno istituzionali. L’ultima bufera l’aveva suscitata con la rivelazione sul busto del Duce a casa sua: "Mi rimprovero di aver mostrato il busto di mio padre di Mussolini, ora lo vuole mia sorella, dice che papà l’ha lasciato a no".

E proprio sul Fascismo avvisa: "Manca la capacità di separare le cose importanti da cose dette in un altro senso, quindi ci devo stare attento sul Fascismo, ma dico che sarebbe bello fare le battute, il politically correct lo odio". Ma, ugualmente, le nuove esternazioni appaiono anch’esse fatte apposta per sollevare nuovi polveroni. "Nessuno mi ha chiamato La Rissa. Anzi, mi chiamavano il pompiere. Democristiano? Perché no... Meglio essere né La Rissa né pompiere. La Rissa verbale? Qualche volta mi è capitato. Io incendiario? L’importante è non cambiare troppo. Sono invecchiato, e ho attenuato un po’ il carattere...". Dice e mantiene. E così rivela che "il vaffa di Berlusconi in Aula era per Giorgia, lo dico per la prima volta, per i paletti per la Ronzulli come ministro". Ma ora, incalza, "Silvio, cambiando, credo che stia cominciando a capire che Giorgia sia una leader di Stato. Non è un complimento, ma lo dico a ragion veduta". Certo – riconosce - "una belvata che ho fatto? Quando la mia amica Ronzulli aveva preso il posto di Meloni, e l’ho cacciata...".

Ma non le manda a dire neanche ai suoi: "Delmastro e Donzelli? L’attenzione è stata spostata sulle loro dichiarazioni, non è stato utile quindi il loro intervento perché la discussione si doveva fare sulla visita del Pd in carcere". Per concludere: "Non amo piacere a tutti: un pregio? Non mi prendo troppo sul serio. Difetto? A volte sono superficiale". La conclusione è sull’omofobia denunciata nel film Una giornata particolare: "Un brutto film, perché la colloca in una parte sola e in periodo solo, putroppo è un problema in ogni parte del mondo".

Marco Principini