Venerdì 26 Aprile 2024

La prof di Modena e il video a luci rosse, genitori sotto choc: molti sapevano

Nell’istituto tecnico modenese silenzi e imbarazzo. La procura sentirà la docente 40enne, indagata per adescamento di minore

(Foto Fiocchi)

(Foto Fiocchi)

Modena, 26 gennaio 2023 - Lo stupore di chi non sapeva nulla di quanto accaduto in quell’aula, le prevedibili battute degli studenti e i commenti preoccupati – ma a tratti anche goliardici – dei genitori. Si è ritrovato all’improvviso sotto i riflettori l’istituto di istruzione superiore Corni di Modena, dove una docente è stata sospesa dopo essere finita nel registro degli indagati per il grave reato di adescamento di minore e dove, qualche giorno più tardi, un professore ha denunciato di essere stato aggredito da un gruppo di studenti. Si tratta di un istituto "difficile", a detta degli stessi docenti, in particolare a causa della convivenza ‘forzata’ tra gli studenti dell’indirizzo tecnico e di quello professionale.

Le indagini da parte della polizia sui comportamenti sospetti – si parla di atteggiamenti a sfondo sessuale – della professoressa sono ora in corso: nelle prossime ore la donna sarà sentita dalla procura ma intanto emerge come molti dei genitori fossero a conoscenza di quanto accaduto nelle ore affidate alla professionista 40enne.

Sarebbe stato uno studente a denunciare i presunti comportamenti a sfondo sessuale da parte dell’insegnante e ora nelle mani degli inquirenti ci sarebbe anche un video, piuttosto esplicito, che incastrerebbe la professoressa. Non è chiaro, però, cosa sia avvenuto. Qualche genitore riferisce di aver sentito parlare di questa situazione anomala anche il figlio e i suoi amici. "Mio figlio ha liquidato l’argomento in poche parole, dicendomi solo che la notizia si era sparsa a macchia d’olio. C’è chi però ha parlato di contatti tra la professoressa e gli studenti anche fuori dalle mura scolastiche. I giovani con cui ho parlato hanno preso la cosa in modo molto leggero, me la riferivano ridendo. È chiaro che per noi genitori è fonte di preoccupazione". Difficile invece ottenere risposte dagli studenti, probabilmente allarmati dall’esplosione del caso che, fino a pochi giorni fa, era stato al centro dei loro gossip tra i banchi.

Grazie al tempestivo intervento della polizia, in stretta collaborazione coi dirigenti scolastici, la situazione è stata gestita nell’immediatezza, soprattutto a tutela dei ragazzini, e il video è stato sequestrato prima di finire sui social. La polizia, però, nell’istituto era intervenuta anche la settimana scorsa quando un professore aveva denunciato di essere stato aggredito da alcuni studenti dopo averli ripresi perché fumavano (secondo il docente non si trattava di una sigaretta).

Il docente dice che i minori lo avrebbero aggredito anche per sottrargli il telefonino con cui li stava riprendendo, per documentare l’accaduto, e avrebbe riportato lesioni poi refertate in ospedale. A detta dei ragazzi, invece, sarebbe stato il professore ad aggredirli senza motivo.

Ciò che risulta fondamentale, ora, per la dirigenza scolastica, gli inquirenti e la procura è ristabilire la serenità all’interno della scuola superiore affinchè gli studenti coinvolti nei diversi episodi possano frequentare con tranquillità le lezioni.

Anche lo psichiatra e scrittore Paolo Crepet è intervenuto per commentare il caso della docente indagata per adescamento di minori. "Ai ragazzi – ha sottolineato – va spiegato bene cosa sia lecito e cosa invece non lo sia. Partiamo dal presupposto – ha argomentato l’esperto – che un comportamento del genere da parte di un insegnante non può essere giustificato in alcun modo. Non possiamo però ignorare questa cultura sempre più schizofrenica: oggi una ragazzina a 13 anni va in discoteca e frequenta ragazzi di 20, quindi vuol dire che a qualcuno va bene che si rapporti con quel mondo, pieno di ammiccamenti alla sessualità se non di atti espliciti di sessualità. Se non la smettiamo di ‘drogare’ l’età dello sviluppo in modo che tutto sia assolutamente anteposto a qualsiasi ipotesi di maturità, dobbiamo poi accettarne le conseguenze".