Giovedì 25 Aprile 2024

La fraternità salverà l’Occidente

Davide

Nitrosi

La nuova enciclica di Papa Francesco, “Fratelli tutti“, è dedicata proprio alla fraternità. Bergoglio pensa a San Francesco, a un nuovo ordine economico e sociale dopo la pandemia. La sfida per noi è però riportare il concetto di fraternità in un ambito laico. Un economista di Singapore, Kishore Mahbubani, ha pubblicato un libro provocatorio: “Has the West lost it?“, (l’Occidente è stato sconfitto?), dove spiega che il successo economico del mondo occidentale è in fondo una parentesi nella storia. Fino al 1820, i maggiori pil mondiali erano Cina e India. Poi la rivoluzione industriale ha cambiato le carte in tavola, ma ora la globalizzazione riporta gli equilibri a due secoli fa. L’Occidente ha comunque costruito un’impalcatura politica e sociale (welfare, diritti umani, democrazia liberale) considerata un patrimonio universale proprio perché la fraternità è una pietra d’angolo della costruzione.

Purtroppo negli ultimi anni abbiamo oscurato questo pilastro, presi dal voler ribadire ogni sfumatura della libertà personale e dell’uguaglianza. Vera Zamagni, docente di storia dell’Economia all’Università di Bologna, nel suo saggio“Occidente“ (il Mulino) sottolinea il valore della fraternità, superiore alla solidarietà. La fraternità è verticale, tende per i cristiani al trascendente e per i laici alla visione di un nuovo ordine sociale. Una comunità fraterna può autotutelarsi di fronte alla precarietà e alla fragilità provocate dalle tempeste economiche o naturali. Di fronte alla pandemia serve la capacità di condividere risposte, progetti e ripartenze a livello multinazionale – in maniera fraterna, diciamolo – per imboccare una via d’uscita alla crisi che non sia una banale uscita di emergenza. Batteremo il Covid solo affrontandolo globalmente; se le regole anti virus valgono solo entro i confini, non salvano nessuno. Condividere il vaccino potrebbe essere il primo passo della nuova fraternità. Per curarsi non basta la libertà o l’uguaglianza. Ci vogliono risposte comunitarie. Un ammonimento per ogni governo.