Giovedì 25 Aprile 2024

L’Ue pasticcia Non regoliamo anche il sole

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Roberto

Giardina

Ora legale, l’84 per cento degli europei è per l’abolizione. Tra meno di una settimana tornerà l’ora solare e dal prossimo anno l’Italia, come gli altri Paesi Ue, dovranno scegliere: ora solare o legale? Qual è un bene, quale un male? Dipende da dove mi trovo, a Nord o al Sud, a Roma o a Berlino, a Est o Ovest, sull’Adriatico o in Normandia. Il sole non tramonta alla stessa ora, ieri in Prussia alle 18 e due minuti, sul Tevere una ventina di minuti dopo, e il ritardo è più forte in estate. Il buio sul Mediterraneo arriva rapido, sul Baltico si gode la Blaue Stunde l’ora blu, lentamente si passa dall’azzurro, al blu sempre più profondo.

Un tramonto senza fine. E arriva prima l’alba, a Oriente e a Settentrione. D’estate a Stoccolma alle tre di notte si sparge già il chiarore, non ci sono persiane e neanche tende, si legge il giornale a letto senza accendere la luce. A Palermo, alle nove di mattina fa già caldo, e con l’ora legale si va in ufficio senza sudare. Ma al pomeriggio si soffre l’afa più a lungo. Al Nord si va a cena alle 18, a A Madrid i ristoranti sono vuoti fino alle 22. Ad Amburgo d’inverno i bambini vanno a scuola con il buio. Ci illudiamo di avere la stessa ora ma giocare con le lancette non ha cambiato la nostra vita. Che bisogno c’è di cambiare due volte all’anno? Il problema è che in Europa, come al solito, siamo uniti ma ognuno fa a modo suo. I tedeschi non faranno in tempo a non cambiare e almeno per un altro anno si resterà un’ora avanti rispetto all’Italia. Per abolire un fastidio, rischiamo di trovarci in un bel pasticcio.