Giovedì 25 Aprile 2024

L’estrema destra e le sirene negazioniste

Roberto

Giardina

Perché i negazionisti sono quasi tutti di estrema destra? In Italia, e in Germania. Forse, sono quelli che hanno più paura, come i nostri amici che non vanno dal medico, nel timore di una diagnosi sgradita. Se non so, non mi ammalo? Il virus non esiste, e sono immune. Una spiegazione che non soddisfa. A Berlino, un deputato è apparso con una mascherina traforata: obbedisco all’ordine, e vi prendo in giro. È Thomas Seitz, 53 anni, dell’Afd, il partito dei populisti estremisti di destra. Ora è in ospedale per il Covid. L’ironia mi sembra troppo facile, di cattivo gusto.

È vero, i negazionisti si trovano da ogni parte, ma in prima fila sono sempre i nostalgici delle dittature. Un paradosso. A destra si dovrebbe essere per la legge e l’ordine, per un potere forte, eppure si protesta contro le norme che tutelano la salute di tutti. Una mascherina il simbolo della libertà? Traforata, finta come le magliette con stampata la cintura inventate a Napoli per gli automobilisti ribelli. I neonazi in centinaia hanno preso d’assalto il Reichstag, fermati con voce ferma da un ufficiale e due agenti. L’autorità intimorisce anche i ribelli, almeno in Prussia.

Ma dietro a loro hanno trascinato i Querdenker, letteralmente quelli che pensano di traverso, o di lato, come vengono chiamati quanti non si intruppano. Dovrebbero essere i fantasiosi, simpatici anarchici, gli artisti, ricercati dalle aziende perché sono, o erano, i più creativi. Ora non pensano più fuori dal coro, seguono obbedienti quelli che urlano contro il potere. Sono contro per principio, e non sanno spiegare il motivo. Gridare no basta a credere in se stessi? Io non sono come gli altri, e sfido la società e il virus. Ovunque, si rispettano i testimoni di Geova che rifiutano un’operazione, e preferiscono la morte. Una libertà estrema e fatale. Ma a morire, purtroppo, sono solo loro. Con i negazionisti rischiamo tutti noi, senza un perché.