Venerdì 26 Aprile 2024

Israele, tra terze dosi e boom di casi I malati gravi sono quasi tutti No Vax

Picco più alto da gennaio: 9mila contagi in 24 ore. Già un milione di richiami

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Nuovo balzo dei contagi di Covid-19 in Israele, dove l’altro ieri si sono registrati 8.646 nuovi casi positivi, il dato più alto dalla fine di gennaio. Nei giorni scorsi i contagi erano rimasti sotto i 6mila. Intanto il numero di malati gravi è salito a 559, il dato più alto da metà marzo, con 89 pazienti attaccati ai respiratori. I casi attivi sono 55.323. Durante la notte vi sono stati 13 decessi.

Fra i Paesi più attivi nel programma di vaccinazione, Israele è stato travolto dall’aumento dei contagi dovuto alla variante Delta. Il ministero della Salute sottolinea che fra i malati ultra sessantenni non vaccinati i casi gravi sono 154,7 ogni 100mila abitanti, mentre per i vaccinati della stessa classe d’età l’incidenza è di 19,8 casi gravi su 100mila. Dall’inizio di agosto Israele ha avviato una campagna per somministrare una terza dose di vaccino agli ultra cinquantenni, persone fragili e personale sanitario. Finora la terza dose ha riguardato un milione di persone. Su 9,3 milioni di abitanti, oltre il 58% ha ricevuto almeno due dosi di vaccino. Secondo il primo ministro Naftali Bennett c’è ancora un milione di persone che non si è vaccinata, pur avendone la possibilità.

L’amministrazione Usa ha deciso che gran parte degli americani dovrebbe ricevere un richiamo di vaccino otto mesi dopo la seconda inoculazione e potrebbe cominciare ad offrire la terza verso metà settembre. I primi richiami saranno destinati agli operatori sanitari, agli ospiti delle case di riposto e ai lavoratori in prima linea. Pfizer and Biontech hanno annunciato la presentazione alla Fda dei dati iniziali a sostegno della terza dose.