Dormivano quasi tutti al
rifugio d’Argentière quando l’aria ha iniziato ad avvelenarsi. Scialpinisti venuti da lontano in quell’angolo di paradiso, a quasi 3 mila metri di quota, sul versante francese del massiccio del Monte Bianco. Ma l’altra sera la loro avventura tra le Alpi ha rischiato di trasformarsi in un incubo, dopo che le esalazioni di monossido di carbonio della stufa a legna hanno raggiunto le camerate. Il bilancio finale è di 31 intossicati. Soltanto una donna, in gravi condizioni ma non in pericolo di vita, ha avuto la necessità di essere sottoposta a ossigenoterapia in camera iperbarica. Per l’evacuazione, nel cuore della notte, sono stati mobilitati due elicotteri
e decine di persone
da tutta la valle di Chamonix.