Mercoledì 24 Aprile 2024

In Serbia dosi anche per gli italiani E l’ambasciata spiega come fare

Turismo vaccinale a Belgrado. "Tutto regolare. Si può scegliere persino la marca"

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Una campagna vaccinale a rilento, quella italiana. E così c’è chi sceglie di immunizzarsi all’estero. È il caso del conte Simone Avogadro di Vigliano, imprenditore di 57 anni, che ha scelto la Serbia per vaccinarsi. "Lavoro e vivo in giro per il mondo con l’azienda di famiglia e ho anche un ufficio in Serbia – ha raccontato l’imprenditore – . Abito tra Milano e Singapore, dove mi avevano proposto la vaccinazione. Ma causa Covid non riesco a rientrare in Asia da Natale".

Ad aiutarlo, la Camera di commercio della Serbia. "Dopo aver vaccinato anziani e fragili, hanno incoraggiato le somministrazioni agli imprenditori e alle categorie produttive, per favorire la ripresa dell’economia", ha spiegato l’imprenditore al Corriere della Sera. Una pratica assolutamente legale. Basta dare un’occhiata al sito dell’ambasciata italiana a Belgrado (ambbelgrado.esteri.it) per scoprire che lì è possibile immunizzarsi. "Dall’11 gennaio – si legge sul sito – anche i cittadini stranieri (con o senza permesso di soggiorno) possono esprimere il loro interesse per la vaccinazione contro Covid 19 compilando un semplice questionario sul Portale eGovernment (eUprava), solo in lingua serba".

Si può optare per i vaccini Pfizer, Sputnik V, Sinopharm (proprio ieri sono arrivate altre 500mila dosi del prodotto cinese, 2,5 milioni in totale), AstraZeneca e Moderna. "Io – ha detto il conte – ho scelto Pfizer e, in 48 ore, ho avuto l’appuntamento in un ospedale di Belgrado". L’Inspi (Istituto per gli studi di politica internazionale) aggiunge: "La Serbia sta sperimentando l’avvio di un ‘turismo vaccinale’, che potrebbe portare vantaggi sul lungo periodo".