Mercoledì 24 Aprile 2024

Imporre i vaccini La Costituzione dice che si può

Ugo

Ruffolo

Nessun limite costituzionale, né etico, osta all’obbligo vaccinale di massa (dal vaiolo al Covid) per legge, con severe sanzioni e lockdown stretto per i renitenti. Meglio, esenzione dal lockdown per i soli vaccinati, anche distinguendo tra prima, seconda e terza dose. E la libertà del No vax di rifiutare il vaccino, o di non subire limiti? Distinguiamo. La Costituzione "tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività" e poi sancisce che "nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge" (art. 32). Dunque, la legge può rendere il vaccino obbligatorio rispettando la Costituzione; ed anzi attuandola, quando i contagi si raddoppiano ogni tre giorni con progressione geometrica: sia per tutelare la collettività, sia per proteggere il No vax da se stesso. Il diritto individuale alla salute non è disponibile. Si ha diritto a rifiutare il vaccino, finché la legge lo consente. Ma mai, altrimenti, quello di farsi e far male circolando con elevata probabilità di infettarsi; e di infettare. Il No vax va protetto anche da se stesso. Quello alla salute è un diritto indisponibile. E lo Stato deve tutelarlo, anche "contro" l’interessato, quando a grave rischio di farsi male.

Se si può imporre il casco al motociclista, per tutelarlo anche se non lo vuole, si può ben imporre il vaccino o il lockdown duro al No vax. Che non solo intasa le terapie intensive a spese dei vaccinati (che, infettandosi molto meno, le avrebbero libere), ma condiziona i reparti ordinari, costretti, dovendo isolarlo quando si ricovera, a privilegiarlo a spese degli altri. Che non si debbano contingentare i reparti (Covid, e non) idonei ai No vax? Per non parlare del costo, sanitario, economico e sociale, che la minoranza caparbia impone al 90% dei concittadini. Come responsabilizzarla? Problema arduo, ma forse non insolubile. Anche ricorrendo alla leva fiscale e assistenziale, oltre alle responsabilità risarcitorie, quando non anche penali, per chi contagia.