Giovedì 25 Aprile 2024

Il sicario dell’ultrà tradito dalla ex "Per uccidere hai usato la mia arma"

Intercettazioni e video: così è stato preso il killer argentino incastrato da un tatuaggio sul polpaccio. Per l’omicidio di Diabolik, si sarebbe intascato 100mila euro e 4mila al mese per ogni ’lavoro’ in più

Migration

"M’hai rubato la pistola per fa’ ‘n omicidio de m...!", così l’ex compagna di Raul Calderon, presunto killer di Diabolik, in una telefonata intercettata contenuta nell’ordinanza di convalida del gip di Roma. Calderon, argentino, è in carcere con l’accusa di omicidio aggravato dal metodo mafioso in relazione alla morte di Fabrizio Piscitelli, alias Diabolik, ucciso il 7 agosto 2019 nel parco degli Acquedotti a Roma con un colpo di pistola. All’arresto si è arrivati dopo le indagini, coordinate dalla Dda di Roma con il procuratore Michele Prestipino e l’aggiunto Ilaria Calò.

"Lo sai hai ammazzato Diabolik con la pistola mia, la 9X21, se me fai passa’ li guai so’ cazzi tua Raul, quando te fai trent’anni lo vedi come stai male…co’ questo addio bello…e fa che nessuno mai me viene a bussa’ perché dico tutto quello che so". "Tu stai male – replica Calderon – te rendi conto de quello che dici….dillo….urlalo brutta tr…". "A Raul….forse non hai capito che lo sanno tutti…te devi anda’ a fa’ trent’anni perché non me li voglio fa’ io per te…hai usato la pistola della rapina", conclude la donna. Alla procura di Roma poi racconta: "Raul mi ha detto che aveva avuto 100mila euro in contanti da Leo, il mandante, e siccome era poco ma Leo non aveva altro contante, gli avrebbe dato 4mila euro al mese e avrebbe continuato a lavorare con lui". Nel provvedimenti il giudice aggiunge: "Nella conversazione del 20 aprile è esplicita l’attribuzione a Raul Calderon dell’omicidio Piscitelli quale esecutore materiale. Parlando ancora degli omicidi già commessi e di quello in programma per il successivo mese di giugno, Enrico Bennato afferma che a uccidere Diabolik è stato Francisco (soprannome di Calderon), fatto noto a tutti pure se gli inquirenti non hanno le prove". "’Lo sa tutta Romà", afferma Bennato. A tradire il presunto killer di Diabolik è stato anche il tatuaggio sul polpaccio, coperto da una fasciatura nei momenti dell’omicidio. "Un rilevante elemento per l’identificazione del sicario è la presenza di una fasciatura atta a coprire il polpaccio destro. Grazie ai filmati della polizia giudiziaria si evidenziava che sulla gamba destra di Calderon comparivano due tatuaggi" si legge. Anche la bandana, per coprire la particolare attaccatura dei capelli, è un indizio contro Calderon.

red. int.