Giovedì 25 Aprile 2024

"Il delitto d’onore non ha nazionalità Bisogna investire su scuola e famiglia"

La senatrice Iori: questa è la conseguenza di società chiuse e segregate

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"Abbiamo sempre immaginato che il delitto d’onore fosse prerogativa di appartenenti a paesi lontani, invece dobbiamo fare i conti con casa nostra, perché avvengono anche qui. È la conseguenza di società chiuse, segregate, prive di cultura e scolarità". Vanna Iori (foto), senatrice Pd, è docente e pedagoga che si è dedicata allo studio delle relazioni educative familiari.

Pensavamo che Saman fosse un’eccezione, invece i delitti d’onore avvengono anche in pezzi d’Italia.

"Ho visto che in alcuni settori il caso di Saman è stato usato per rilanciare lo scontro di civiltà, per dire che noi non commettiamo gesti di tale orrore. In realtà si dimentica che nel 2020 c’è stato in Italia un numero pazzesco di femminicidi. Per questo non possiamo permetterci di puntare il dito verso gli altri. Il problema ce l’abbiamo sotto i nostri occhi".

Femminicidi, vendette sulle donne, delitti d’onore: un armamentario che ci illudevamo fosse stato dismesso.

"Il tema è lo stesso: i diritti delle donne sono calpestati, a partire dal diritto della scelta alla propria unione con i matrimoni forzati che non sono appannaggio solo di culture straniere. E tutto questo parte dalla prepotenza di privare le ragazze dell’istruzione e della cultura. Ci sono generazioni di ragazze che non hanno mai messo piede in un’aula di scuola. E non parlo solo di terre lontane, ma anche in Italia".

Un tema che riguarda diverse aree del Mezzogiorno.

"Nel Sud abbiamo un abbandono scolastico tra i più elevati d’Europa. E qui un ruolo deve essere giocato dai servizi sociali che devono sorvegliare e fermare gli abbandoni precoci. Altrimenti lo sbocco è il lavoro nero o l’affiliazione alle cosche".

Cosa si può fare?

"Il delitto d’onore è stato abolito da pochi anni dal nostro codice, occorrerà più tempo. Ma bisognerà investire anzitutto su scuola e famiglia".

Nino Femiani