Giovedì 25 Aprile 2024

Il Comune si inventa la sesta vocale E sui social il genere diventa neutro

Pioggia di critiche a Castelfranco Emilia, nel Modenese. L’idea dell’assessore: "Usiamo lo ’schwa’". Nelle comunicazioni istituzionali niente maschile e femminile: così riusciamo a essere più inclusivi

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di Marco Pederzoli

CASTELFRANCO EMILIA (Modena)

"Rifaremmo senz’altro quello che abbiamo fatto, anche perché tutto ciò che è successo evidenzia una volta di più quanti ci sia ancora bisogno di lavorare per arrivare a una comunicazione non ostile sui social". Con queste parole Leonardo Pastore, assessore alla comunicazione del Comune di Castelfranco Emilia, tra Modena e Bologna, rivendica e rilancia l’importanza della "schwa", quella "e" rovesciata che da oltre un mese e mezzo sta facendo parlare più di mezza Italia. Dopo che circa a metà dello scorso aprile l’ente ha infatti annunciato, con un post sulla propria pagina Facebook ufficiale, che nell’ottica della massima inclusività comunicativa (ovvero per adottare un genere "neutro", né maschile né femminile) sarebbe stata adottata, nella sola comunicazione social, il simbolo della e rovesciata, ne sono successe un po’ di tutte i colori.

Le visualizzazioni sulla pagina Facebook di questo Comune, anziché a poche migliaia, hanno cominciato a essere conteggiate in alcuni milioni. E perfino sua maestà il tortellino, piatto tradizionale di Castelfranco Emilia, ha dovuto cedere il passo, nelle ricerche su Internet tramite Google, alla "schwa". In altri termini: cercando Castelfranco Emilia sul più celebre motore di ricerca, c’è stato un periodo in cui prima uscivano i risultati relativi alla schwa, poi al tortellino. Ora tutto finito? Macchè! Dopo la pioggia di critiche ricevute allora sia sul fronte politico (forze di centrodestra in primis, che accusavano l’amministrazione sostanzialmente di calpestare la lingua italiana, in un anno importante come il 2021 in cui si celebrano i 700 anni dalla morte del Sommo Poeta), sia da diversi utenti dei social (chi ovviamente con linguaggio corretto e legittimo, chi con offese e perfino minacce di morte al sindaco del paese), ora l’assessore che ha avuto questa idea per la "sua" Castelfranco sta rilanciando proprio in questo periodo la schwa. "Ho avuto proprio lo scorso fine settimana un contatto con un’associazione culturale di Bologna", spiega Leonardo Pastore, colui che ha introdotto l’idea della schwa nel linguaggio social del Comune di Castelfranco Emilia.

"So che stanno organizzando un incontro, per la metà di luglio, nel centro di Bologna, con me e con la linguista Vera Gheno, da cui abbiamo tratto l’ispirazione della schwa come simbolo di un linguaggio più inclusivo. A posteriori, dopo avere visto tutto quello che è successo con questa iniziativa, rifarei ogni cosa. Naturalmente la schwa, per quanto ci riguarda, rimarrà solo nella nostra comunicazione social e neanche in tutti i post, dal momento che sarà valutato caso per caso. Ma è un simbolo che abbiamo voluto fare nostro anche per evidenziare, a livello simbolico, quello che il nostro Comune sta facendo sul fronte della inclusività in termini concreti: penso ad esempio ai centri estivi, al nido 0 – 3 anni, ai contributi per associazioni e volontariato, ai supporti economici in questi mesi di emergenza".