Giovedì 25 Aprile 2024

Il comizio di Macron è uno show "Lavorate di più, come gli italiani"

Sulle note della Marsigliese e dei Queen, in 35mila festeggiano il presidente a una settimana dalle elezioni

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di Giovanni Rossi

È lo show del favorito. La Marsigliese e i Queen. I White Stripes e la loro Seven Nation Army. Il “Po-popopo-popopo“ e le carezze ai pensionati. Lo spettro della terza guerra mondiale e le promesse alle banlieu. Emmanuel Macron, in impeccabile completo blu, scatena i suoi fan alla Defense di Nanterre. In 35mila applaudono, sbandierano, cantano. Tra sette giorni la Francia va alle urne nel primo turno delle presidenziali: l’uomo dell’Eliseo (27% al primo turno e 54% al ballottaggio, secondo gli ultimi sondaggi) offre perseveranza, distribuisce sorrisi, alimenta passioni. La tribuna di fronte al palco, occupata da centinaia di giovani, ribolle di spirito ultrà. Sotto gli occhi dei suoi uomini – su tutti i premier Edouard Philippe e Jean Castex – il presidente sale sul palco, manda un bacio alla moglie Brigitte e incassa la prima ovazione.

In un’arena portata a temperatura di comizio da deejay, fiati di complemento e presentatore arruffapopolo, la voce del candidato scandisce risultati e tratteggia scenari. "Nonostante le crisi, abbiamo mantenuto le promesse", è la sintesi di rango presidenziale. La prova? Nonostante il Covid, "il tasso di disoccupazione è al livello più basso da 15 anni", aggiunge il leader di En Marche rivendicando tanti altri risultati, dalla sanità (con applauso a medici e infermieri) alla sicurezza, passando per il potere d’acquisto. "Abbiamo lasciato aperte le nostre scuole durante la pandemia, con i pasti a un euro per gli studenti. Non abbiamo lasciato indietro nessuno. Un milione di studenti ha avuto il pass culture, abbiamo una legge sulla procreazione assistita". Nous l’avons fait, "Noi l’abbiamo fatto", è il refrain che apre lo sguardo sul futuro.

Macron parla alla Francia, all’Europa, al mondo. "Non accetterò mai che i pensionati non abbiano soldi dopo una vita di lavoro, è ingiusto. Così come non accetterò mai che vi siano interi quartieri della nostra Repubblica stigmatizzati". In caso di rielezione, la pensione minima sarà innalzata "a 1.100 euro" – assicura – e lo spread dell’aumento sarà finanziato così: "Bisognerà lavorare di più, come in Italia, Spagna e Germania. Innalzeremo l’età pensionabile a 65 anni. Non credete a quelli che dicono che con la pensione a 60 anni andrà tutto bene, non è vero. Il nostro impegno è la piena occupazione". Non ci saranno arretramenti sul piano dei diritti, anzi, "la parità uomo-donna sarà una priorità". Non solo. È in arrivo "un bonus di 6.000 euro netti ai lavoratori già da quest’estate", insieme ad aiuti alle "madri sole" e a nuove "soluzioni per gli anziani".

Il presidente uscente non banalizza la destra. Marine Le Pen ed Éric Zemmour appaiono – per motivi diversi – entrambi sorprendentemente sdoganati: Le Pen (che ha appena mandato al macero 1,2 milioni di volantini in cui stringeva la mano a Vladimir Putin) è al 21%, Zemmour all’11% (come la neogollista Valérie Pécresse). Jean-Luc Mélenchon presidia la sinistra di lotta con il 15,5% dei consensi (e non sono voti automaticamente trasferibili al centro). Poi ci sono i tanti candidati minori. Il rischio di fotofinish al ballottaggio è reale. Il presidente uscente dice come vanno affrontati Le Pen e Zemmour: "Non fischiateli, combatteteli. In fondo la scelta è semplice. È la lotta del progresso e del patriottismo dell’Europa contro il ripiegamento. Aiutateci, unitevi a noi". L’invasione russa dell’Ucraina turba l’Eliseo perché "sono bombe contro la democrazia a poche ore da Parigi". "Il mondo di pace che credevamo immortale sembra sfaldarsi. Tornano le guerre e lo spettro di un conflitto mondiale. Dovremo investire sulla difesa e rilanciare il nucleare", è l’auspicio di Macron. In un clima di "mobilitazione generale" contro tutti i "nazionalismi".