Mercoledì 24 Aprile 2024

Il cibo ha valore Meno sprechi contro la crisi

Andrea

Segrè *

Mentre dal Forum economico di Vladivostok Putin ha annunciato di bloccare le forniture di gas, petrolio e grano, il governo italiano ha varato misure per contenere la bolletta che riguardano soprattutto l’economia domestica. Solo che ridurre il tempo delle docce, i cicli di lavastoviglie e lavatrici, abbassare termosifoni e fornelli è come scoprire l’acqua calda. Dovremmo chiederci perché non lo facciamo già, e se la soluzione sia scrivere delle linee guida lasciando ai cittadini la buona volontà di metterle in pratica. Manca invece del tutto l’aspetto energetico legato al cibo. Tenendo conto, peraltro, che l’effetto inflazione alimentare molto sul carovita: alimenti, energia e acqua sono infatti intimamente legati. Sarebbe più importante che la politica pensasse a come ridurre lo spreco alimentare, perché nel generare rifiuti alimentari si determinano costi economici molto rilevanti.

L’Osservatorio Waste Watcher ha stimato che l’energia ha fatto lievitare nell’ultimo biennio il valore economico dello spreco alimentare di 2,41 miliardi di euro, portandolo a 4,02 miliardi nel terzo semestre 2022. Se aggiungiamo il costo energetico a quello dello spreco alimentare domestico (7 miliardi di euro nel 2022) superiamo i 11 miliardi. Urgente insomma, oltre a indicare buone pratiche di economia domestica, estendere gli interventi sulla parte alimentare dove alberga un rilevante ed evitabile sperpero di risorse. Come fare? Le indicazioni della Campagna Spreco Zero riguardano programmi di educazione alimentare nelle scuole, per far capire alle famiglie che il cibo ha valore. Necessario perché se il costo dell’alimentazione aumenta aumentano i poveri alimentari, che sono anche poveri energetici. Mi auguro che il governo capisca, e intervenga rapidamente.

* Direttore scientifico Osservatorio Waste Watcher Università di Bologna