Giovedì 25 Aprile 2024

Il cardinale conservatore "La Chiesa è la casa di Dio Sbagliato farne una democrazia"

Müller, ex prefetto del Dicastero per la dottrina della fede: Occidente in crisi, non dia lezioni "Il Papa vuole essere criticato in faccia? Tanti ci hanno provato, pochi hanno amato la sua reazione"

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di Giovanni

Panettiere

Respinge con forza l’appellativo di anti-Papa, ma non per questo il cardinale tedesco Ludwig Müller rinuncia a paventare i rischi del pontificato bergogliano. L’ultimo quello di ridurre la cristianità a democrazia ("La Chiesa non è uno Stato, è la casa di Dio") o di non essere sempre incisivi nella gestione dei dossier pedofilia. Autore con la vaticanista Franca Giansoldati del libro In buona fede, in cui ribadisce di essere stato licenziato da Francesco nel 2017 dall’incarico di prefetto dell’ex Sant’Uffizio senza una ragione precisa, Müller incalza anche l’Occidente: complici le politiche su gay e gender, vi ravvisa "segni di decadenza" tali da negargli "il diritto di ergersi a maestro del mondo".

Il Papa ha dichiarato di trovare normali le critiche, ma di volerle rivolte in faccia. Lei, definito l’anti-Bergoglio e mai avaro di appunti, si è sentito chiamato in causa?

"Posso dire che molti hanno provato a farle queste critiche di persona al Pontefice, pochi hanno gradito la sua esternazione. Io non sono l’anti-Bergoglio, questa etichetta denota l’ignoranza teologica dei suoi autori".

Ma c’è davvero chi, come ha ammonito Francesco, ha strumentalizzato la morte di Benedetto XVI di cui lei è il curatore dell’opera omnia?

"Di sicuro non sono stati gli amici del Papa teologo che papa Francesco ha giustamente definito padre e dottore della Chiesa".

È convinto che il fumo di Satana avvolga la Chiesa tedesca, impegnata in un processo sinodale riformista piuttosto contrastato da Roma?

"La divisione del cristianesimo occidentale ha avuto origine in Germania, all’epoca di Lutero, non dimentichiamolo. La disobbedienza di vescovi e laici al Papa in materia di fede rivelata e di comunione sacramentale è stata ed è sempre l’inizio dell’eresia e dello scisma".

Nel suo ultimo libro lei mette in guardia dal rischio di democratizzazione della Chiesa da parte di Bergoglio: perché questa è incompatibile con la democrazia?

"La democrazia è la migliore delle forme di governo cattive, cioè imperfette, diceva Winston Churchill. La Chiesa, tuttavia, non è uno Stato e quindi nessuna tipologia di organizzazione statale può essere adottata per la sua costituzione. Essa è la casa, il popolo e il gregge di Dio".

Capitolo pedofilia, i detrattori del Papa sostengono che è sufficiente essere suoi amici per venire ‘graziati’ in caso di abusi sui minori, quasi vi fossero due pesi e altrettante misure.

"Il Santo Padre aborrisce ogni forma di crimine contro gli adolescenti e soffre con le vittime. Ma coloro che aggirano i canali ufficiali e intervengono direttamente presso di lui a nome dei loro amici, perché i dicasteri competenti sono troppo rigidi, dovrebbero uscire allo scoperto, quando il Papa viene pubblicamente criticato proprio per questo tipo di situazioni".

Dire come fa Bergoglio che l’omosessualità non è un crimine, esortando i vescovi a lottare per la sua depenalizzazione a livello civile, tradisce il Catechismo e favorisce i circoli dei preti gay denunciati da Benedetto XVI post-mortem?

"Una tendenza omoerotica non è un crimine punibile dalla giustizia secolare, né un peccato che avremmo in coscienza di fronte a Dio e alla Chiesa. Certamente la pena di morte per gli atti omosessuali va respinta, tuttavia punire, come accade nei Paesi occidentali, la terapia psicologica per gli uomini omoerotici che vogliono amare una donna e al contempo promuovere la conversione del sesso maschile in femminile sono segni di decadenza".

Vuole dire che l’Occidente è chiamato a scendere dalla cattedra del mondo?

"Così secolarizzato non ha più il diritto di essere maestro".

Ma un prete omosessuale dovrebbe lasciare il ministero?

"I sacerdoti, in quanto buoni pastori nel nome di Gesù Cristo, devono essere modelli per il gregge di Dio. Nel sacramento della penitenza, otteniamo l’assoluzione dai nostri peccati attraverso il pentimento, la confessione e la riparazione. Tuttavia, una doppia vita frivola è diametralmente opposta a quella di un servo di Dio consacrato. L’autorità ecclesiastica superiore deve chiamare a rispondere tali traditori di Cristo e, se necessario, rimuoverli dai loro uffici".