Mercoledì 24 Aprile 2024

Il cane lo salva dall’orso L’audio inviato alla moglie "Sto per morire, ti amo"

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FROSINONE

Venti minuti di terrore con la consapevolezza di poter morire sbranato da un orso inferocito. La storia di Antonio Rabbia, ingegnere di 33 anni residente ad Ausonia, nel Frusinate, sopravvissuto all’attacco avvenuto all’interno del Parco Nazionale d’Abruzzo.

"Stavo facendo una passeggiata, quando ho visto il cane alzare la testa di scatto. Nel girare lo sguardo ho notato due piccoli orsi accanto a un gruppo di pietre. Neanche il tempo di elaborare cosa stesse accadendo che ne ho visto un altro, adulto, le zampe in aria e la bocca spalancata. Mi è arrivato addosso in pochi secondi". L’orso lo ha addentato alla pancia mentre tentava di scappare, e insieme sono rotolati a valle per una ventina di metri. "Nel frattempo – continua Rabbia nel racconto – il mio cane, che avevo perso di vista, è andato incontro all’orso e ringhiando ed abbaiando è riuscito a farlo retrocedere". Approfittando del momento, il 33enne inizia a strisciare per terra: "Ho mandato un vocale a mia moglie, per dirle che stavo per morire aggredito da un orso e che amavo sia lei che nostro figlio di due anni. Poi ho chiamato mio padre e gli ho detto la stessa cosa. Credevo che quell’orso mi avrebbe raggiunto in breve tempo e mi avrebbe sbranato". Invece non è successo e Rabbia è riuscito ad arrivare alla macchina e a chiedere soccorso. "Sono stato portato in ospedale a Cassino e medicato: oltre alle ferite alla pancia, ho riportato anche la frattura di due costole e una distorsione alla caviglia".

"Ero convinto – aggiunge – che il mio cane, Biondo, fosse morto per difendermi. Tre giorni dopo mi hanno telefonato, lo avevano ritrovato perso in mezzo ai boschi. È stata la telefonata più bella della mia vita". Antonio Rabbia ha dato mandato al suo legale, l’avvocato Giuseppe Spaziani che da tempo di occupa di vicende legate al comportamento aggressivo degli orsi presenti nel Parco Nazionale d’Abruzzo.