Sabato 27 Aprile 2024

Il bonus baby sitter? Una paghetta per i nonni

La fotografia dell’Inps: il 60% di chi è stato ingaggiato dalle famiglie con il contributo ha più di 60 anni. E moltissimi sono uomini

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di Claudia Marin

Una volta lo facevano gratis e sicuramente continuano a farlo, ma i nonni e le nonne nel 2020, nel lungo anno dell’emergenza Coronavirus e, soprattutto, nei periodi della Dad per tutti, hanno potuto contare anche sul bonus baby sitter. Numeri alla mano, da uno studio dell’Inps emerge che questa forma di benefit è stata particolarmente "gradita" dai parenti più stretti, zii e zie compresi. Anche se si potrebbe osservare come sia probabile che gli stessi nonni abbiano trasferito il sostegno monetario a figli e nipoti.

Nella giungla fittissima dei bonus introdotti o rifinanziati nel corso dello scorso anno dal governo Conte, quello per il servizio di baby sitter (da 1.200 euro, 2.000 per alcune categorie di lavoratori come i sanitari) si è rivelato, dunque, tra i più gettonati. L’aiuto per sostenere le famiglie con i figli a casa è stato pagato, però, prevalentemente a persone over 60, presumibilmente ai nonni o comunque ai parenti anziani.

Nel complesso, secondo quello che risulta dal Rapporto, sono state accolte oltre un milione di domande (su 1,3 milioni arrivate) tra bonus baby sitter (772.010) e sussidio per la partecipazione ai centri estivi (306.163) per 815,4 milioni di importi richiesti.

Il numero di richiedenti il bonus baby-sitting è stato pari a circa 720mila, con una prevalenza di donne (il 70% tra i 621.654 chiesti nel settore privatoautonomo e il 61% dei 99.657 chiesti nel settore pubblico). Su 556.348 baby sitter pagati con il Libretto famiglia le donne sono state 437.376 e di queste quasi 100.000 (99.132) risultavano avere oltre 70 anni. Gli uomini nel complesso sono stati 118.972, quasi la metà dei quali con oltre 70 anni (55.187).

Per gli uomini pagati con il bonus, gli over 60 sfiorano l’83% e sono per la stragrande maggioranza pensionati, due dati che spingono a pensare che si tratti di parenti anziani della famiglia che ha avuto diritto al bonus. Nel complesso i baby sitter over 60 pagati con il bonus sono stati il 61% del totale. "I 556.348 baby sitter – annotano dall’Inps – hanno prestato la propria attività tra marzo e agosto, per un volume di 66,46 milioni di ore di lavoro, equivalenti a 384.000 lavoratori full time all’interno di un unico mese".

Ugualmente gettonati, nella varietà dei circa 40 bonus confermati o introdotti dal governo Conte (praticamente su tutto, dalle bici ai monopattini, dai taxi ai rubinetti), anche gli altri benefit legati al welfare familiare. Dal bonus bebé per le nascite a quello per gli asili nido, dall’assegno alle madri con figli disabili a quello per le coppie per la procreazione assistita, fino ai contributi per gli studenti fuori sede e al bonus cultura per i diciottenni, il pacchetto incentivi-famiglia è stato ampiamente utilizzato. Ma gli effetti, in termini di nuove nascite, sono stati largamente al di sotto degli altri anni.