Mercoledì 24 Aprile 2024

Ici scuole religiose, la Cassazione dà ragione al Comune di Livorno: "Gli istituti devono pagare"

Il Comune di Livorno aveva avanzato la richiesta nel 2010, la sentenza della Suprema Corte ha ribaltato quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio

Veduta generale di piazza San Pietro sotto un cielo nuvoloso (Ansa)

Veduta generale di piazza San Pietro sotto un cielo nuvoloso (Ansa)

24 luglio 2015 - Le scuole religiose, cattoliche comprese, devono pagare l'Ici al Comune di residenza come tutti gli altri immobili che ospitano attività di carattere commerciale. Nella 'rossa' Livorno, con sindaco grillino (Filippo Nogarin) si chiude una crociata che potrebbe cambiare la storia degli istituti privati.  La Corte di Cassazione, infatti, ha riconosciuto la legittimità della richiesta dell'Ici avanzata nel 2010 dal Comune toscano agli istituti scolastici del territorio gestiti da enti religiosi, ribaltando quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio. "Come spiega l'ufficio Tributi - si legge in una nota dell'ufficio stampa del Comune - è da sottolineare che questo genere di pronunciamento da parte della Corte di Cassazione è il primo in Italia sul tema specifico". Nel pomeriggio arriva la reazione di don Francesco Macrì, presidente della Fidae (Federazione Istituti di attività educative). "Sono sentenze che lasciano interdetti, perché costringeranno le scuole paritarie a chiudere", spiega il sacerdote a Radio Vaticana

"IRRILEVANTE SCOPO DI LUCRO" - "Con le sentenze 14225 e 14226 depositate l'8 luglio - prosegue la nota del Comune di Livorno - la suprema Corte ha di fatto ribaltato quanto stabilito nei primi due gradi di giudizio, sentenziando che, poiché gli utenti della scuola paritaria pagano un corrispettivo per la frequenza, tale attività è di carattere commerciale, 'senza che a ciò osti la gestione in perdita'. In proposito il giudice di legittimità ha precisato che, ai fini in esame, è giuridicamente irrilevante lo scopo di lucro, risultando sufficiente l'idoneità tendenziale dei ricavi a perseguire il pareggio di bilancio. E cioè, il conseguimento di ricavi è di per sé indice sufficiente del carattere commerciale dell'attività svolta".

LA QUESTIONE LIVORNESE - Il contenzioso che vede contrapposti il Comune ed alcuni istituti scolastici paritari, è sorto nel 2010 a seguito della notifica da parte dell'ufficio Tributi di avvisi di accertamento per omessa dichiarazione e omesso pagamento dell'Ici, per gli anni dal 2004 al 2009. "In particolare - chiarisce ancora il comunicato del Comune - gli importi relativi alle scuole 'Santo Spirito' ed 'Immacolata' sono pari a 422.178 euro. Si ricorda che anche la Commissione Provinciale Tributaria di Livorno aveva stabilito che l'Ici fosse dovuta, respingendo i ricorsi degli istituti. A questo punto, a seguito delle sentenze, si provvederà a notificare anche gli importi dovuti per le annualità 2010 e 2011, imponibili a fine Ici".

"Queste sentenze - conclude la nota - assumono, tra l'altro, rilievo ai fini dell'interpretazione delle disposizioni in materia di Imu, relativamente all'imposizione fiscale dall'anno 2012".

I NUMERI - Circa un milione di studenti in oltre 13 mila scuole in tutta Italia; tra queste sono cattoliche il 63%. Sono soprattutto i più piccoli a frequentare una scuola non statale: sono infatti quasi 10 mila gli asili, il 71% della complessiva galassia delle paritarie. Se fino alla scuola media gli istituti cattolici sono la maggioranza, alle superiori la percentuale si ribalta e prevalgono le scuole di matrice laica. Sono questi i numeri di quella fetta del panorama scolastico italiano che si regge anche su contributi pubblici, ma in gran parte sulle rette pagate dalle stesse famiglie degli studenti.