Mercoledì 24 Aprile 2024

I volontari scavano trincee La metro diventa un bunker

Di giorno pattugliano le strade armati. Di notte dormono nei rifugi tra i treni. File di cittadini per donare il sangue. La capitale deserta, esodo biblico

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Ecco i volti della guerra: giovani, donne, bambini, il popolo ucraino combatte. Sono migliaia i civili che in questi giorni vogliono tornare nel loro Paese per unirsi ai combattimenti contro i russi: un flusso che si registra in queste ore alle frontiere polacche, dove nella sola giornata di giovedì 9mila ucraini si sono fatti avanti per andare ad arruolarsi volontariamente. E sono tantissime le persone corse in fila nei centri medici per donare sangue. Così come i militari improvvisati per le strade, pronti a tutto per difendere il Paese. "Abbiamo passato la giornata a scavare le trincee, punti di difesa sulle strade per fermare i carri armati russi, posti blocco con cemento armato. Tutti sono scesi in strada con sacchi di sabbia", a raccontarlo è Tamara Senyushko. Ma fermare i carri armati non è facile, come può raccontare il pensionato estratto vivo dalla sua auto schiacciata deliberatamente da un tank russo.

Notte nei rifugi e anche nelle stazioni sotterranee della metropolitana in Ucraina. Le immagini mostrano persone con buste e valige, in qualche caso addormentate o sedute sulla banchina su coperte o lenzuoli. Qualcuno si è sistemato anche all’interno dei vagoni della metropolitana, fermi al buio. Man mano che le truppe russe avanzano nel Paese a decine di migliaia abbandonano le loro case e premono sul confine orientale dell’Ue. Dall’inizio del conflitto, secondo l’Unhcr, ci sarebbero già 50mila profughi. All’orizzonte, però, si profila una vera e propria crisi umanitaria. Lancia l’allarme ancora l’Onu: se la situazione dovesse peggiorare ancora, intravede il rischio di una diaspora che potrebbe coinvolgere fino a 5 milioni di persone.