Venerdì 26 Aprile 2024

I migranti? Nella ricca isola dei Kennedy

Giampaolo

Pioli

A New York, Chicago e Washington li hanno portati in treno e in pullman, ma a Martha’s Vineyard li hanno spediti in aereo e su motoscafi a noleggio. Può essere definita una "deportazione di lusso" verso le zone tolleranti o addirittura una nuova arma contro "l’accoglienza di massa" che anche Salvini potrebbe esaminare attentamente. Sta di fatto che i tre governatori conservatori di Texas, Arizona e Florida stanno sperimentando una sorta di assalto politico a colpi di migranti. A Martha’s Vineyard l’isola esclusiva dei Kennedy dove anche Obama tracorre le vacanze e la vice presidente democratica Kamala Harris ha da poco preso casa, non ci volevano credere. Si sono messi le mani nei capelli quando li hanno visti arrivare anche se a ciascuno è stato trovato un alloggio provvisorio.

Ma la sfida a colpi di poveri è proprio questa. I governatori anti-immgrati vogliono che Biden fermi il flusso dal Messico proprio lungo il confine fra Texas e Arizona.

Non importa se la Casa Banca ha stretto un patto con l’attuale uomo forte di Haiti solo perché ha accettato di riprendersi in casa migliaia di deportati.

I clandestini di Martha’s Vineyard davanti alla villa della Harris nella minuscola isola dei famosi hanno già avuto un enorme impatto

Per Donald Trump e i suoi seguaci sono diventati un’arma formidabile e anche per i repubblicani più moderati un’occasione da non perdere per scaricare le colpe sugli avversari che pensano solo a difendere solo la legge sull’aborto. Qualcuno vuole usare i clandestini anche davanti al Palazzo dell’Onu adesso che si apre l’assemblea generale. Se Biden e la Harris non riusciranno a trovare una soluzione rapida, l’8 novembre questa massa di gente che non vota e non ha diritti potrebbe diventare un’arma letale per i democratici. Anche se a Martha’s Vineyard come cena di benvenuto sono stati serviti gamberi e aragoste.