Venerdì 26 Aprile 2024

Gli autisti battono Amazon Mance sparite, maxi multa

Indagine federale: il colosso tratteneva gli extra, dovrà pagare 62 milioni di dollari. Dopo il passo indietro di Bezos la nuova sfida è il cloud: la raccolta dei dati

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di Giampaolo Pioli

La Borsa saluta in positivo il futuro cambio della guardia a Amazon. La mossa scatterà tra qualche mese, ma gli effetti sul futuro del colosso delle vendite on line che Jeff Bezos lascia nelle mani di Andy Jassy, attuale ceo dei servizi web, potrebbero farsi notare anche prima. Ma all’indomani del cambio ai vertici (con Bezos che diventa presidente esecutivo), c’è la prima grana. Amazon, infatti, dovrà pagare più di 61,7 milioni di dollari agli autisti della Flex ai quali ha trattenuto l’intero importo delle mance dei clienti per risolvere un’indagine della Federal Trade Commission (FTC). L’accordo arriva quasi due anni dopo che il Los Angeles Times ha scritto per la prima volta che Amazon stava attingendo alle mance dei clienti per coprire la paga base garantita agli autisti Flex, che consegnano Amazon Fresh, Prime Now e altri ordini.

Il denaro rimborserà gli autisti Flex le cui mance Amazon ha trattenuto negli ultimi 2 anni e mezzo, secondo la Ftc. Fino ad agosto 2019, Amazon ha promesso agli autisti Flex una paga minima garantita per ogni ordine, che la società di e-commerce ha detto che includeva il 100% delle mance dei clienti. Tuttavia, come riportato dal Times, Amazon avrebbe a volte usato le mance per sovvenzionare il pagamento della società stessa ai lavoratori. In un caso, un autista incaricato di consegnare un ordine a casa sua si è dato una mancia di 12 dollari. La paga base minima garantita per l’ordine era di 27 dollari. L’autista ha ricevuto 30 dollari come compenso per l’ordine, che la società ha detto che includeva il 100 per cento della mancia – dimostrando che Amazon ha contribuito solo con 18 dollari.

Archiviata questa disputa legale, Amazon dovrà guardare ora al futuro, soprattutto dopo l’avvento di Jassy come ceo. Il timone di questo gigante della distribuzione con 1,3 milioni di dipendenti nel mondo, passa nelle mani di un prodigio di Harvard totalmente dedicato ad alta tecnologia e marketing ma soprattutto al cloud computing. Bezos e Jassy sono di fatto partner da anni, anche se uno è accreditato con un patrimonio di 200 miliardi di dollari e l’altro di ’soli’ 400 milioni. La loro strategia è integrata non solo al quartrier generale di Amazon, ma anche nella vita privata visto che le loro case, a Seattle e sulla costa californiana, sono vicinissime e i due continuano a frequentarsi costantemente. Bezos si sposta di lato, ma non fa un passo indietro. Lascia al nuovo ceo una società che ha goduto di un successo travolgente con la pandemia, ma che vede spuntare anche sempre più ravvicinate "riflessioni politiche" sul monopolio digitale e sulla sindacalizzazione, considerata non più rinviabile in molte aree anche se a Amazon non si mostra contraria il salario minimo dei 15 dollari l’ora.

Gli Amazon Web Services, o Aws, sono il più vecchio servizio di cloud computing del mondo. È stato inventato da Jassy e da Bezos per monetizzare parte delle capacità dei server di Amazon che andava inutilizzata durante i lunghi periodi di stanca, tra i picchi stagionali di acquisti online. I due si sono concentrati sulla creazione di un luogo in cui le aziende potessero ospitare dati e da cui offrire servizi alle società che operano nel cloud, la ‘nuvola’, una rivoluzione digitale che consente agli utenti – persone o aziende – di accedere, on demand tramite Internet, a informazioni archiviate in remoto (e dunque all’esterno) che altrimenti avrebbero bisogno, per essere attivate, di ingenti e costose risorse. Oggi, secondo Synergy Research Group, Aws ha una quota pari a circa il 34% dell’intero mercato, seguito al secondo posto dai servizi cloud in rapida crescita di Microsoft, che controllano il 20% del mercato. Negli ultimi anni questo modello di business ha avuto un tale successo che la maggior parte delle grandi aziende e delle agenzie governative, hanno iniziato a guardare al cloud per il proprio futuro. Il primo obiettivo di Jassy? Vincere la concorrenza di Microsoft, cresciuta rapidamente negli ultimi quattro anni (dal 10% del mercato nel 2017).