Venerdì 26 Aprile 2024

Giusto mostrare a Noemi chi le ha sparato

Nino

Femiani

Sono passati quasi due anni da quando Noemi è stata colpita da un proiettile sparato da un camorrista in piazza Nazionale a Napoli. Il 3 maggio 2019 la bimba, 4 anni, era ferma con

la nonna davanti al bar Elite,

il killer Armando Del Re (condannato in primo grado a 18 anni) sparò all’impazzata per eliminare un rivale. L’obiettivo dell’agguato rimase ferito, Noemi restò per settimane tra la vita e la morte. A 700 giorni di distanza dalla sparatoria che ha tenuto Napoli e l’Italia con il fiato sospeso, la piccola ha chiesto di sapere perché lei è stata il bersaglio di quella missione di morte. Per mesi mamma Tania le aveva raccontato quelle fiabe noir, zeppe di creature aliene, che si sussurrano ai bambini per esorcizzare l’implacabile verità: i mostri sono in mezzo a noi. Poi, pressata da Noemi, le ha detto tutto. E ha fatto bene.

Non solo, le ha mostrato il video dell’uomo con la pistola.

La verità paga e crea un rapporto empatico e rispettoso tra le persone, soprattutto se sono mamma e figlia. Conoscere la cruda realtà, anche se orribile e inspiegabile, consente a Noemi di esprimere emozioni senza paura, sapendo di contare su una persona sincera che non le racconta bugie. La bimba di Napoli è cresciuta in fretta, nel dolore e nelle difficoltà: era giusto che mamma Tania non la lasciasse nel dubbio e nella confusione. Se non l’avesse fatto lei, i compagni di scuola o le amiche le avrebbero svelato, prima o poi, il segreto, ma senza il calore dell’amore. E stavolta la verità le avrebbe fatto male.