Mercoledì 24 Aprile 2024

Giù dal grattacielo, suicida la Miss battagliera

Cheslie Kryst aveva vinto il concorso di bellezza nel 2019: da avvocato era in prima linea contro Trump e per i diritti degli afroamericani

di Alberto Pieri

"Possa questa giornata portarvi pace e riposo". Sono le ultime parole di Cheslie Kryst, affidate a un post su Instagram poco prima di lanciarsi dal lussuoso grattacielo di 60 piani in cui viveva a Manhattan. Lei abitava al nono, ma è salita fino a una terrazza al 26esimo per farla finita. Il corpo è stato trovato alle sette del mattino di domenica scorsa, sul marciapiedi. Miss America nel 2019, l’anno passato alla storia perché le vincitrici dei quattro principali concorsi di bellezza negli Usa Uniti erano afroamericane, avvocata impegnata nelle battaglie di ‘Black Lives Matter’ e presentatrice per ‘Extra Tv’, ruolo per il quale era stata candidata a un Emmy Award, Kryst aveva 30 anni ed era considerata una persona "luminosa e dolce". Anche nell’ambiente notoriamente spietato delle gare di bellezza tutti la ricordano come una donna "gentile" sempre disposta ad aiutare le sue avversarie o a gioire dei loro successi, senza invidie.

"Con devastazione e grande dolore, confermiamo la scomparsa della nostra amata Cheslie", ha scritto la famiglia in un comunicato nel quale ha sottolineato la sua generosità e il suo amore verso il prossimo. Anche Miss America e Miss Universo hanno espresso le loro condoglianze per la morte della 30enne definendola "un incredibile esempio e un modello per tanti". Nata a Jackson, in Michigan, Cheslie andava molto fiera del suo aspetto poco tradizionale per una reginetta di bellezza. "Le ragazze dei concorsi devono essere alte e magre come modelle, con i capelli svolazzanti e la camminata perfetta", scriveva in un articolo pubblicato su Allure dopo la vittoria a Miss America. "Io ho vinto con il mio metro e 65, i miei addominali guadagnati dopo anni trascorsi sulla pista d’atletica e i miei ricci naturali in un’epoca in cui a generazioni di donne nere è stato insegnato che essere ‘troppo nere’ potrebbe costare loro il posto in un consiglio d’amministrazione o la vittoria a un concorso di bellezza".

Kryst non si era nascosta e a Miss America aveva parlato apertamente del suo sostegno alla legalizzazione della marijuna, attaccando le politiche migratorie dell’allora presidente Donald Trump e condividendopubblicamente le battaglie e le proteste di Black Lives Matter. Non è chiaro se soffrisse di depressione. In casa è stato trovato anche un biglietto: "Tutti i miei soldi vadano a mia madre".