Venerdì 26 Aprile 2024

Fratelli scomparsi a Dolianova, trovati i due corpi. Allevatore confessa l'omicidio

Il sospetto, un vicino di Massimiliano e Davide Mirabello, svaniti nel nulla domenica 9 febbraio in Sardegna, ha ammesso il duplice omicido, e ha permesso di ritrovare i due cadaveri

Fratelli scomparsi a Dolianova, trovati i corpi dei Mirabello (Ansa)

Fratelli scomparsi a Dolianova, trovati i corpi dei Mirabello (Ansa)

Cagliari, 3 aprile 2020 -  Ritrovati i corpi di Massimiliano e Davide Mirabello, i due fratelli di origine calabrese, di 35 e 40 anni, scomparsi da Dolianova, nel sud Sardegna, domenica 9 febbraio. I cadaveri erano nascoti tra alcuni cespugli, già in avanzato stato di decomposizione, in un'area rurale a 3 chilometri dal paese, non lontano dal centro abitato. E' stata la confessione di Joselito Marras, arrestato insieme al figlio Michael, a permettere il ritrovamento dei corpi dei Mirabello. I due fratelli, calabresi trapiantati nell'isola, sono stati uccisi il giorno stesso della loro scomparsa. Per il duplice omidicio erano subito finiti nel mirino degli investigatori l'allevatore e il figlio Michael, vicini delle vittime.

Il sospetto ieri aveva chiesto di essere interrogato, e oggi, assistito dall'avvocata Maria Grazia Monni, è stato sentito per via telematica dal pm di Cagliari Gaetano Porcu e dagli uomini del Nucleo investigativo. 

Marras, in due ore di collegamento, ha confessato di aver ucciso i due fratelli, ma ha escluso la responsabilità del figlio Michael, sostenendo di aver agito da solo. Dopo il duplice omicidio ha dichiarato di aver nascosto i corpi in una zona rurale a circa tre chilometri dal centro abitato di Dolianova, il luogo poi indicato agli investigatori. 

L'avvocata Monti ha difeso il suo assistito affermando: "Marras nel corso del suo interrogatorio ha riferito di essere stato aggredito e di essere stato costretto a difendersi. Ha escluso ogni partecipazione del figlio a questo tragico fatto".

Il nucleo investigativo e il Ris stanno effettuando un sopralluogo nel luogo del ritrovamento in cerca di conferme. Gli investigatori hanno accertato che da tempo tra i sospetti e le vittime  rapporti di vicinato erano molto tesi. La tesi di un regolamento di conti dovuto a vecchi rancori era stata subito sposata da chi investigava, fin dai giorni successivi alla scomparsa dei Mirabello. 

Davide e Massimiliano erano originari di Vibo Valentia. Secondo gli investigatori quella mattina erano usciti dalla macchina in fretta, molto agitati, uno senza neppure portare con sè il cellulare. La vettura poi fu trovata bruciata alla periferia di Dolianova, e tracce di sangue erano state rilevate sulla strada vicino alla loro abitazione dei due calabresi.