Giovedì 2 Maggio 2024

Montagna, frana sul Cervino: grosso crollo di pietre investe la via italiana alla vetta

Una cordata era passata mezz'ora prima del distacco. Cinque alpinisti evacuati in elicottero del soccorso alpino valdostano. Allo studio la chiusura della via

La frana sul Cervino: il distacco di pietre dalla Testa del Leone (Ansa)

La frana sul Cervino: il distacco di pietre dalla Testa del Leone (Ansa)

Roma, 2 agosto 2022 - Frana sul Cervino a causa della siccità e delle anomale condizioni climatiche che investono le Alpi in questa estate. Verso le 17.30 si è verificato un grosso distacco di pietre dalla Testa del Leone, celebre passaggio a quota 3.715 metri della via italiana alla vetta del Cervino (4.478 metri), tra la Valle d'Aosta e la Svizzera. Il soccorso alpino valdostano è intervenuto in elicottero per verificare che non siano rimaste coinvolte persone perché il crollo è avvenuto in una zona che attraversa la linea di salita della via normale di ascesa da Cervinia. Si tratta di un tracciato dove le guide alpine - proprio per il rischio di distacchi legato alla siccità - hanno sospeso le salite dal 20 luglio scorso. Allertato anche il Sagf di Cervinia. Una cordata in fase di discesa era più in basso e non è stata coinvolta. 

Circa 30 minuti prima del crollo la cordata era stata vista con il binocolo dalla Guardia di finanza di Cervinia, che dopo il distacco ha richiesto il sopralluogo in elicottero. I due alpinisti impegnati nella discesa hanno riferito ai tecnici dell'elisoccorso di non aver visto altri scalatori dietro di loro, ma questa segnalazione è in via di approfondimento. In base a quanto appurato sino ad ora dal soccorso alpino valdostano non ci sono persone coinvolte nella frana. Alcuni alpinisti - cinque secondo quanto si è appreso - che stavano affrontando la discesa dal bivacco Capanna Carrel (3.830 metri), quindi più a monte della zona del distacco, vengono evacuati e riportati a valle in elicottero dal soccorso alpino. Alcune guide inoltre attenderanno gli alpinisti che in queste ore stanno scendendo dalla vetta in modo da non farli proseguire oltre.

A causa del rischio di crolli per la siccità, le guide alpine hanno sospeso dal 20 luglio scorso l'accompagnamento dei propri clienti nelle salite al Cervino ma, nonostante lo stop alle attività - valido anche sul versante svizzero e su alcune vie di salita sul massiccio del Monte Bianco - sono diversi gli alpinisti attirati dalla montagna più iconica delle Alpi e che nella stagione estiva si avventurano ogni giorno sulla Gran Becca. 

"Sicuramente ci sarà un qualcosa, stiamo definendo come". Così il sindaco di Valtournenche, Jean Antoine Maquignaz, commenta l'ipotesi di adottare misure a seguito della frana sulla via normale italiana del Cervino. Nel 2015 il suo predecessore aveva chiuso con un'ordinanza la via italiana alla vetta per poco più di due settimane, tra la fine di luglio e Ferragosto, a seguito di alcune frane cadute a 3.000 metri di quota nella zona della Cheminée.

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