
La celebrazione del centenario di monsignor Livi, qui con l'allora vicesindaco Nardella
Firenze, 28 dicembre 2014 - È morto a Firenze monsignor Angiolo Livi, decano della diocesi fiorentina, priore della basilica di San Lorenzo, nel cuore di Firenze. Guerriero, vero totem del rione, nonché alleato forte di residenti e commercianti. "E' sempre stato in prina linea, dalla parte di tutti noi, residenti e commercianti" commentano a caldo le persone.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi non fa mancare alla comunità di San Lorenzo e ai familiari di monsignor Angiolo Livi il suo cordoglio per la scomparsa del prelato, "fiorino d'oro della città di Firenze, punto di riferimento imprescindibile al quale mi lega un ricordo personale di gratitudine e affetto".
Il 31 marzo Don Livi aveva compiuto cento anni, e per il suo compleanno aveva ricevuto anche la visita di Renzi.
Monsignor Livi si è spento stamani, in una casa di cura, "serenamente", come racconta chi gli era vicino. La salma è stata esposta nella cappella dei Canonici, nel Chiostro della basilica. I funerali si terranno martedì alle 10, nella Basilica di San Lorenzo e saranno celebrati dall'arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori. La moglie del premier, Agnese Renzi, e il sindaco Dario Nardella hanno già comunicato la loro partecipazione alle esequie.
IL COMPLEANNO - Per il suo compleanno, il sacerdote venne festeggiato dalla città con una messa solenne celebrata dall'arcivescovo Betori: "Siamo qui a dire il nostro grazie al Signore - sottolineò il cardinale nell'omelia - per i cento anni che egli ha donato a questo nostro fratello, colmandoli dei suoi doni e dando la forza per affrontare le difficoltà, che pur non saranno mancate in un così lungo tragitto, ma che il nostro festeggiato ha saputo superare con il coraggio e la gioia della fede".
Monsignor Livi si commosse per la chiesa gremita: "C'è tutta Firenze oggi qui con me - disse - ho desiderato ardentemente celebrare il centesimo compleanno con voi. E con il mio vescovo. Voglio ringraziarlo tanto, perché ha 'fissato' per me una concelebrazione con Papa Francesco, che avverrà il 7 aprile... grazie".
Per l'occasione Renzi fece un fuori programma per andare a salutarlo in sagrestia, prima della messa. Il presidente del Consiglio era particolarmente legato a monsignor Livi: lo chiamava "il sindaco di San Lorenzo". Matteo Renzi, da primo cittadino aveva assegnato a monsignor Livi il Fiorino d'oro, l'onorificenza della città. Don Livi aveva apprezzato la pedonalizzazione del centro e caldeggiato l'operazione con cui Renzi, a inizio 2014, ha spostato da San Lorenzo il mercato delle bancarelle.
La scomparsa di Don Livi ha lasciato un vuoto incolmabile, tante le reazioni.
LA DIOCESI FIORENTINA - "Ci lascia uno dei sacerdoti più significativi dell'arcidiocesi, che verrà ricordato per i qualificati servizi resi alla comunità ecclesiale, per l'autorevole ruolo di riferimento svolto anche nella società civile, per essere stato fedele custode e testimone del patrimonio spirituale e culturale della tradizione fiorentina". Lo scrive in una nota la chiesa fiorentina, comunicando che "questa mattina è tornato alla casa del padre monsignor Angiolo Livi". Livi era "il più anziano sacerdote del presbiterio, al momento Priore dell'Insigne Basilica Laurenziana, già Parroco di Palazzuolo, Rettore del Seminario Maggiore Arcivescovile, Vicario episcopale per il clero". "L'Arcivescovo, il clero e i fedeli tutti della Chiesa di Firenze - aggiunge la nota - sono grati a monsignor Livi per il suo ministero sacerdotale, esercitato fino all'ultimo con grande dedizione, e lo accompagnano con la preghiera all'incontro con il Signore".
IL SINDACO NARDELLA - Il sindaco Dario Nardella è commosso: "Ho appreso, come tutti, con grande dolore la notizia della scomparsa di monsignor Angiolo Livi. Ci ha lasciato una figura molto importante della chiesa fiorentina ma anche un fiorentino animato da autentico impegno civile. Protagonista attivo di molte scelte che riguardavano la sua città, non ha mai fatto mancare la sua voce, anche quando era scomoda, anche quando c'era da sollecitare una decisione o avanzare una critica. La riqualificazione di piazza San Lorenzo è merito anche suo, avendo sempre sollecitato l'attenzione della politica sul decoro della zona". "Rimarrà sempre nel mio ricordo la sua determinazione, gentile ma ferma, il suo attaccamento al quartiere, l'amore per Firenze e per la nostra Basilica - prosegue -. Durante i festeggiamenti dei suoi 100 anni tutta la comunità fiorentina si era raccolta attorno a lui riconoscendogli un ruolo di guida spirituale insostituibile. Per questo lo rimpiangeremo con profondo dolore".
IL SOTTOSEGRETARIO LOTTI - "Ci ha lasciato Don Angelo Livi, figura carismatica per Firenze e per il quartiere di San Lorenzo". Lo scrive su facebook il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti. "Non soltanto parroco della Basilica, ma punto di riferimento importante e uomo coraggioso - aggiunge - Il suo lavoro trentennale nel quartiere ci ha accompagnato anche nella riqualificazione della Piazza e del rione poiché, come sosteneva anche Don Livi, tocca a noi politici mantenere la grandezza e la legalità nelle città. Anche grazie al suo insegnamento non smetteremo mai di tutelare e valorizzare la bellezza della nostra Firenze».
IL VICEPRESIDENTE DELLA REGIONE TOSCANA - "Anche a nome della Regione Toscana, desidero esprimere il più profondo cordoglio per la morte di monsignor Angiolo Livi" commenta il vicepresidente della Regione Toscana, Stefania Saccardi, che martedì prossimo parteciperà alle esequie. "Lo conoscevo bene - sottolinea Saccardi -, in lui ho potuto apprezzare la passione per Firenze e per il suo quartiere, ma anche la profondità del suo pensiero".
IL PRESIDENTE DELL'OPERA MEDICEA LAURENZIANA BOCCI - "Con monsignor Livi perdiamo un grandissimo uomo di Chiesa e una delle colonne della storia San Lorenzo". "I suoi consigli e le sue indicazioni - spiega Bocci - hanno costituito un riferimento prezioso in questi mesi di lavoro e fino all'ultimo le sue parole hanno confermato l'amore vero che nutriva per San Lorenzo. Monsignor Livi era un'autorità di livello assoluto non solo per il quartiere, ma anche per la città. Recentemente aveva mostrato di tenere particolarmente a tre cose: la Visita Pastorale del Cardinale, l'inaugurazione della nuova Sala del tesoro e veder diventare Santo il Beato Stenone; le prime due ha avuto la grazia di vederle, per la terza potrà contribuire adesso nella Gloria del Signore. Per quanto ci riguarda, non sarà facile proseguire il nostro percorso senza averlo con noi, cercheremo comunque di alimentare quella fiamma che monsignor Angiolo ha tenuto viva in tutto questo tempo».
IL SINDACO DI SESTO FIORENTINO - "Ho appreso con grande dolore la notizia della scomparsa di Monsignor Angiolo Livi. Ho avuto la fortuna di conoscerlo e come tutti sono rimasta colpita dal suo grande carisma, dal senso civico, dalla sua grande passione per la vita e per la bellezza della sua città". Così il sindaco di Sesto Fiorentino, Sara Biagiotti, ricorda il decano della diocesi fiorentina. "Con Don Livi - continua - se ne va una figura storica della città. Un uomo di chiesa forte, determinato e coraggioso, a servizio della comunità. Ci mancherà e faremo tesoro dei suoi insegnamenti".