Mercoledì 24 Aprile 2024

Caso Fedez, direttore di Rai3 convocato in Vigilanza Rai. "Dal rapper parole infamanti"

La commissione ascolterà Franco di Mare mercoledì. Ma sulla polemica intervengono in molti, da Vecchioni a Povia

Fedez in un frame della registrazione della telefonata con la Rai (Dire)

Fedez in un frame della registrazione della telefonata con la Rai (Dire)

Roma, 3 maggio 2021 - Il caso Fedez non si ferma alla pur frizzante polemica social e politica. La commissione di Vigilanza sulla Rai ha convocato d'urgenza il direttore di Rai3, Franco Di Mare, che sarà ascoltato mercoledì 5 maggio alle 19 per decisione del presidente della bicamerale, Alberto Barachini. E in molti, dalle posizioni più diverse, anche oggi  intervengono sul discorso del rapper-influencer: da Povia a Vecchioni a Grillini dell'Arcigay.

Per chi si fosse distratto, trattasi della polemica tra Fedez, la Rai e la Lega dopo il monologo al Concertone del Primo Maggio nel corso del quale il rapper milanese ha difeso il ddl Zan, la proposta di legge contro l'omotransfobia, e attaccato le dichiarazioni pesantamente omofobe di alcuni esponenti leghisti. Un discorso - secondo il cantante - che la Rai aveva tentato di censurare, ma poi la censura non c'è stata.

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Di Mare: dichiarazioni infamanti

Per il direttore di Rai3 le dichiarazioni di Fedez sulla "presunta censura da parte della Rai" sono "gravi e infamanti parimenti a quanto sono infondate", afferma su Facebook Franco Di Mare, che si riserva di "fare chiarezza" in Vigilanza, nell'audizione fissata per il 5 maggio, ma insieme invita ad "ascoltare attentamente" la registrazione integrale della telefonata e sottolinea che nella versione di Fedez "ci sono gravi omissioni" che "alterano oggettivamente il senso di quanto detto dalla vicedirettrice (Ilaria Capitani, ndr) che nel colloquio esclude fermamente, ben due volte, ogni intenzione censoria".

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Vecchioni: Fedez è in gamba

"Il 'concertone' del Primo Maggio non è stato mai fatto 'solo di canzonette', ma di concetti, di pensieri, di comunanza d'intenti, di aggregazioni, di spirito di pace e giustizia ... di tante cose! Non può essere un Cantagiro in cui non si mischia la politica con la musica", dice Roberto Vecchioni commentando le parole pronunciate sul palco da Fedez.  Il cantautore milanese sottolinea poi che "oltretutto, Fedez ha fatto ultimamente cose molto grandi e molto belle, ha aiutato tutti coloro che lavorano nel mondo della musica, è stato promotore di tante iniziative: è un ragazzo molto bravo, davvero in gamba".

Povia: io sono stato censurato

Sulle polemiche interviene anche Povia, secondo cui non c'è stata alcuna censura a Fedez. Poittosto lui sarebbe stato censurato: "Mi sono proposto, ma neanche mi hanno risposto. Questa è una forma di censura'". Entrando nel merito, per Povia "Il ddl Zan non serve, in Italia abbiamo già leggi solide che tutelano tutti. Nel 2013 a Napoli fu picchiato un ragazzo gay, sapete quanti anni di galera hanno dato agli aggressori applicando la legge più l'aggravante? 10 anni!".

Grillini: grati a Fedez

"Dobbiamo essere grati a Fedez - dice  Franco Grillini, presidente Onorario Arcigay e presidente di Gaynet - che ha mobilitato il mondo dello spettacolo a sostegno della legge contro l'omotransfobia, consentendoci di arrivare ad un'enormità di consensi e firme raccolte nell'appello a favore della legge approvata lo scorso 4 novembre alla Camera, un provvedimento che è a metà de guado. Un ddl rallentato con atteggiamento ostruzionistico del presidente della commissione giustizia del Senato, Ostellari, con motivazioni speciose. Siamo nella situazione bizzarra di un provvedimento già approvato alla Camera con una solida maggioranza che non riesce ad andare avanti per manovre ostruzionistiche fuori luogo di chi non lo condivide".